Lucio e Mario Amati, rispettivamente presidente e amministratore del Credito Sammarinese sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati dalla direzione distrettuale antimafia di Milano. Lo scrive “Il Sole 24 ore”, il principale quotidiano economico italiano, secondo il quale i reati che la magistratura ipotizza nei loro confronti riguardano attività finanziaria abusiva, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Tutto nasce il 30 novembre scorso, quando gli uomini del Gico, il gruppo di intervento contro la criminalità organizzata della finanza, perquisiscono la sede della NovaGest Sim, Società di Intermediazione Mobiliare fondata da Fabrizio Sartirano ed oggi guidata dal banchiere d'affari Fabio Arpe. La Società, che ha iniziato la propria attività nel febbraio 2004, si è subito circondata di personaggi di rilievo nel panorama economico italiano, a partire dalla compagine azionaria che raggruppa nomi di primaria importanza nel mondo finanziario, assicurativo ed imprenditoriale. L’indagine coinvolge la Sim solo di sponda e nessuno dei soci fondatori figura nel registro degli indagati. Lo sarebbero al contrario Lucio e Mario Amati soci di Novagest al 2,55% attraverso il Credito Sammarinese, anche se "Il Sole 24 ore" ricorda che Mario Amati, consigliere di amministrazione di Novagest, dopo la perquisizione, ha rassegnato le dimissioni. Il nome di Mario Amati era comparso anche nella vicenda ribattezzata dei “Savoia connection”, che chiamò in causa sempre il Credito Sammarinese. Secondo il Gip di Potenza Alberto Iannuzzi in questo istituto di credito erano stati depositati 3 milioni di euro in un conto corrente destinato a raccogliere i fondi neri costituiti dalle aziende di Carlo Arrighini, uomo d’affari lombardo. A spingere l’apertura del conto corrente presso la banca sammarinese, secondo il Giudice, è Gian Nicolino Narducci, strettissimo collaboratore di Vittorio Emanuele. Di qui l’indagine di tutte le persone ritenute coinvolte in questo filone.
Tornando a Novagest, tra gli amministratori due erano in possesso di passaporto diplomatico sammarinese. Oltre a Lucio Amati, Ambasciatore di San Marino presso l’Algeria e la Libia, c’era anche Ubaldo Rivolsi, Ambasciatore presso la Serbia e il Montenegro. Nessun commento dalla Banca Centrale mentre, sulla vicenda Lucio Amati, relativamente al suo incarico diplomatico, il Segretario di Stato per gli affari esteri Fiorenzo Stolfi fa sapere che sono già stati avviati gli approfondimenti necessari con l’obiettivo di capire bene come stanno le cose, per decidere se sospenderlo o meno dal ruolo di Ambasciatore. "Nel giro di qualche giorno, assicura Stolfi, adotteremo le iniziative necessarie".
Tornando a Novagest, tra gli amministratori due erano in possesso di passaporto diplomatico sammarinese. Oltre a Lucio Amati, Ambasciatore di San Marino presso l’Algeria e la Libia, c’era anche Ubaldo Rivolsi, Ambasciatore presso la Serbia e il Montenegro. Nessun commento dalla Banca Centrale mentre, sulla vicenda Lucio Amati, relativamente al suo incarico diplomatico, il Segretario di Stato per gli affari esteri Fiorenzo Stolfi fa sapere che sono già stati avviati gli approfondimenti necessari con l’obiettivo di capire bene come stanno le cose, per decidere se sospenderlo o meno dal ruolo di Ambasciatore. "Nel giro di qualche giorno, assicura Stolfi, adotteremo le iniziative necessarie".
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