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Rifiuti speciali, si teme blocco della produzione

21 nov 2008
Rifiuti speciali
Rifiuti speciali
Al momento la situazione è sotto controllo, perché le notifiche che erano state inoltrate andranno a buon fine. Ma, fa sapere l’Associazione degli Industriali, nuove notifiche sono ferme sui tavoli di Bologna e altre province dell’Emilia Romagna. Entro pochi giorni, le aziende potrebbero arrivare al limite del proprio stoccaggio interno e ciò comporterebbe il blocco della produzione.
“Proprio ieri ho portato alla segreteria al Territorio una nuova richiesta di notifica ma devono ancora farmi sapere qualcosa – dice Vitali responsabile gestione rifiuti dell’LCS di Faetano – è per un carico di 30 metri cubi di acque reflue ogni quattro giorni, per tutto l’anno. Se non possiamo più trasportarle che facciamo, le gettiamo nel fiume Marano? Abbiamo un’altra area di destinazione e con questa andremo avanti qualche giorno, ma se ci viene a mancare, il rischio di blocco della produzione è assai alto”.
"Non abbiamo spazi – dice Gianfranco Terenzi, della Me.Sa. – e c’è chi ha scarti non di poco conto. La mia azienda non ha nemmeno una propria area di stoccaggio. Non vorrei fosse l’inizio di una situazione pesante per le imprese”.
L’unico tranquillo, al momento, è l’ospedale, che dopo aver utilizzato per qualche tempo i container, come soluzione tampone, ha preso accordi con la Regione Toscana per trasferirli in una discarica: “Il nostro accordo è valido fino alla fine del 2008 – spiega Paolo Pasini – dunque al momento non abbiamo urgenze di smaltimento. Noi speravamo però di poterci avvicinare in Emilia Romagna. Vedremo nel frattempo cosa succederà”.

Francesca Biliotti

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