Dovrebbe essere l’ultimo capitolo della saga estiva che ha visto protagonista l’hotel di Torre Pedrera. Prima la manifestazione dei lavoratori che rivendicavano tre mesi di arretrati, poi l’invito dell’amministrazione comunale a fare chiarezza, infine l’intervento delle forze dell’ordine che la scorsa settimana hanno sequestrato l’ultimo piano dell’hotel Mosè, risultato abusivo. Gli ospiti che alloggiavano in quelle camere erano stati costretti a fare le valige. Ora tocca a tutti gli altri: la licenza infatti è stata sospesa fino all’ottenimento del certificato di prevenzione incendi e fino al ripristino di requisiti di sicurezza: 90 giorni di tempo per mettersi in regola, pena il ritiro definitivo della licenza. Entro le 12 di lunedì tutti fuori dall’hotel dunque: ai turisti saranno garantite sistemazioni alternative per non compromettere la loro permanenza a Rimini. “I controlli che abbiamo effettuato vogliono tutelare proprio i turisti e tutto quel tessuto dei 1.200 alberghi che lavoro con un criterio gestionale che non ha nulla a che spartire con quello dell’hotel in questione” commenta l’assessore al Turismo e vice sindaco Antonio Gamberini. Intanto le ispezioni nelle strutture da parte dei vari enti, tra i quali l’Asl, continuano. "La qualità dei servizi passa dal rispetto delle regole" ricorda la Filcams-CGIL di Rimini intervenendo sulla vicenda che "ha coinvolto - si legge in una nota - diverse strutture alberghiere all'interno delle quali opera la costa Romagna".
Sara Bucci
Sara Bucci
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