La capienza massima è di 90 detenuti e sono in 211. In undici, in alcuni casi, si dividono una cella di 16 metri quadrati. Lamentano di essere stipati come bestie. Le zanzare proliferano e con il caldo il sovraffollamento è ancora più insopportabile anche perché, come al solito, d’estate, è più che probabile l’arrivo di nuovi detenuti a rendere ancora più angusti gli spazi. Aumenta così il rischio di malattie infettive come la Tbc. La struttura è inoltre interessata da lavori di ristrutturazione e gli spazi ricreativi sono ridottissimi. La palestra è chiusa da anni dopo una rocambolesca evasione a colpi di bilancere. I detenuti da giorni - come avviene in altre carceri - hanno avviato una protesta: prima con la classica “battuta delle inferriate”, ora qualcuno rifiuta il pasto, altri fanno lo sciopero della fame. La direttrice dei Casetti Maria Benassi conferma che è in corso una manifestazione pacifica ma è opinione diffusa, non solo tra i detenuti, ma anche tra i loro familiari e gli agenti di polizia penitenziaria, che la situazione sia oramai insostenibile.
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