A Roma siamo andati a conoscere il progetto “Salvamamme”, che aiuta concretamente le famiglie bisognose e che da poco ha attivato anche “Nursery in Rete” per bambini da 0 a 12 mesi, vediamo di cosa si tratta.
Oltre 1000 le famiglie aiutate, con cibo, abitini, carrozzine, giochi, grazie ai volontari e ad almeno 5000 famiglie che ogni anno donano, a patto che si tratti di oggetti in ottimo stato. Alcuni sono addirittura fatti a mano, dalle nonne. E chi ne ha bisogno può recarsi nel grande store, nello stesso stabile della Croce Rossa, per prendere ciò che serve, gratuitamente. Non sono solo immigrati: la percentuale di famiglie italiane che vi si reca oscilla tra il 15 e il 25%. Per poter ricevere, le famiglie devono provare di essere seguite dai servizi sociali o dagli enti che si occupano dei rifugiati. Il progetto in origine voleva contrastare l'infanticidio, impedire che le mamme si sbarazzassero dei figli nel modo più tragico: attivato così il numero verde per informare sul parto in anonimato. Ma nelle richieste che arrivavano le mamme volevano un aiuto per mantenere i propri figli. Dopo il salvabebè è così arrivato il salvamamme, un centro di supporto per cercare di garantire una crescita sana ai bambini, fino all'ultimo nato di questi giorni, nursery in rete.
Per maggiori informazioni, www.salvamammenurseryinrete.it.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Katia Pacelli, direttore "Salvamamme"
Oltre 1000 le famiglie aiutate, con cibo, abitini, carrozzine, giochi, grazie ai volontari e ad almeno 5000 famiglie che ogni anno donano, a patto che si tratti di oggetti in ottimo stato. Alcuni sono addirittura fatti a mano, dalle nonne. E chi ne ha bisogno può recarsi nel grande store, nello stesso stabile della Croce Rossa, per prendere ciò che serve, gratuitamente. Non sono solo immigrati: la percentuale di famiglie italiane che vi si reca oscilla tra il 15 e il 25%. Per poter ricevere, le famiglie devono provare di essere seguite dai servizi sociali o dagli enti che si occupano dei rifugiati. Il progetto in origine voleva contrastare l'infanticidio, impedire che le mamme si sbarazzassero dei figli nel modo più tragico: attivato così il numero verde per informare sul parto in anonimato. Ma nelle richieste che arrivavano le mamme volevano un aiuto per mantenere i propri figli. Dopo il salvabebè è così arrivato il salvamamme, un centro di supporto per cercare di garantire una crescita sana ai bambini, fino all'ultimo nato di questi giorni, nursery in rete.
Per maggiori informazioni, www.salvamammenurseryinrete.it.
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Nel video l'intervista a Katia Pacelli, direttore "Salvamamme"
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