“A RTV sono in troppi; a RTV non si fa nulla; a RTV si guadagnano fior di stipendi; RTV deve chiudere perché sperpera i soldi dei contribuenti sammarinesi”. Troppe volte, nel corso di questi mesi, abbiamo letto simili falsità su quotidiani e social. Falsità che denotano una conoscenza scarsa o nulla della nostra realtà... o peggio malafede. L'effetto di questo stillicidio di bugie e risentimenti, purtroppo, è molto pericoloso, perché in un qualche modo “prepara” l'opinione pubblica sammarinese a tagli o ridimensionamenti all'interno dell'Emittente.
E allora ecco qualche chiarimento.
I "contribuenti sammarinesi", almeno in questo caso, non devono preoccuparsi troppo: i nostri stipendi sono coperti in larga parte dal Contributo italiano. A RTV si lavora eccome (spesso anche in emergenza) ed il trend economico e di raccolta pubblicitaria lo dimostra ampiamente. RTV offre lavoro a tanti giovani, sammarinesi e non, in un settore strategico e altamente specializzato.
Alcuni di questi ragazzi sono in attesa di stabilizzazione e sarebbero i primi a fare le spese di questa piccola e meschina “campagna mediatica”. Tutto questo non può più essere accettato dalla Rappresentanza Sindacale Aziendale, che ha sempre difeso con fermezza il lavoro, i diritti e la dignità dei colleghi. Chiunque è libero di criticare – anche duramente – le scelte dell'Azienda, ma che non si tocchino i lavoratori!
E allora ecco qualche chiarimento.
I "contribuenti sammarinesi", almeno in questo caso, non devono preoccuparsi troppo: i nostri stipendi sono coperti in larga parte dal Contributo italiano. A RTV si lavora eccome (spesso anche in emergenza) ed il trend economico e di raccolta pubblicitaria lo dimostra ampiamente. RTV offre lavoro a tanti giovani, sammarinesi e non, in un settore strategico e altamente specializzato.
Alcuni di questi ragazzi sono in attesa di stabilizzazione e sarebbero i primi a fare le spese di questa piccola e meschina “campagna mediatica”. Tutto questo non può più essere accettato dalla Rappresentanza Sindacale Aziendale, che ha sempre difeso con fermezza il lavoro, i diritti e la dignità dei colleghi. Chiunque è libero di criticare – anche duramente – le scelte dell'Azienda, ma che non si tocchino i lavoratori!
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