La leader delle Pussy Riot, Nadia Tolokonnikova, ha minacciato di riprendere lo sciopero della fame, appena interrotto dopo una settimana di digiuno, se non verranno soddisfatte le sue richieste, tra cui il trasferimento in un altro campo di lavoro. L'avvertimento e' contenuto in un comunicato diffuso attraverso i legali e il marito della giovane, in cui si spiega che la protesta e' stata solo sospesa, a causa delle sue gravi condizioni di salute e l'insorgere di complicazioni. La ragazza, 23 anni, chiede che vengano indagate le violazioni delle condannate nella colonia penale n° 14 in Mordovia, dove sta scontando una pena di due anni, che cessi la "pressione psicologica" sulle detenute e il trasferita in un'altra struttura. In una lettera pubblicata la settimana scorsa sui media russi, e che ha fatto il giro del mondo. Nadia aveva denunciato la vita disumana cui è costretta, insieme alle sue compagne di carcere, tra sfruttamento, abusi e a minacce di morte. Le autorità penitenziarie hanno respinto ogni accusa, sostenendo che si tratta solo una "campagna per farsi pubblicità". Nadia, insieme all'altra Pussy Riot, Maria Aliokhina, è stata condannata l'anno scorso per "teppismo motivato da odio religioso", in seguito alla performance anti-Putin nella cattedrale di Mosca, Cristo Salvatore.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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