Nel programma di governo della coalizione risultata vincente alle ultime elezioni, è scritto con chiarezza: tra le iniziative da perseguire prioritariamente, in tema ambientale, c’è l’adesione al Protocollo di Kyoto. Non resta che aspettare dunque.
Gli esponenti del Patto per San Marino, nel frattempo, potrebbero anche dare sostanza alla legge, dello scorso aprile, sulla promozione ed incentivazione dell’efficienza energetica degli edifici. Il periodo pre elettorale aveva impedito l’emanazione dei decreti indispensabili al funzionamento della normativa, che, di fatto, rappresenterebbe una sorta di prologo agli adempimenti indicati dal Protocollo di Kyoto. 170 Paesi vi hanno già aderito, con la pesantissima assenza degli Stati Uniti: responsabili del 40% del totale delle immissioni.
Nei prossimi anni sarà necessario uno sforzo enorme per dare una risposta al problema del cambiamento climatico. Le stime presentate dal WWF, del resto, sono chiare: entro il 2025 1 miliardo e 800 milioni di persone dovranno fare i conti con la penuria di acqua; i rifugiati ambientali saranno 50 milioni; 330 milioni di persone, residenti nelle zone costiere, saranno esposte in misura crescente al rischio delle alluvioni.
Secondo questo dossier l’Oceano Artico sta perdendo la propria copertura di ghiacci con circa 30 anni d’anticipo; il livello di anidride carbonica nell’atmosfera, infine, è cresciuto del 37% rispetto ai tempi della rivoluzione industriale.
Gianmarco Morosini
Gli esponenti del Patto per San Marino, nel frattempo, potrebbero anche dare sostanza alla legge, dello scorso aprile, sulla promozione ed incentivazione dell’efficienza energetica degli edifici. Il periodo pre elettorale aveva impedito l’emanazione dei decreti indispensabili al funzionamento della normativa, che, di fatto, rappresenterebbe una sorta di prologo agli adempimenti indicati dal Protocollo di Kyoto. 170 Paesi vi hanno già aderito, con la pesantissima assenza degli Stati Uniti: responsabili del 40% del totale delle immissioni.
Nei prossimi anni sarà necessario uno sforzo enorme per dare una risposta al problema del cambiamento climatico. Le stime presentate dal WWF, del resto, sono chiare: entro il 2025 1 miliardo e 800 milioni di persone dovranno fare i conti con la penuria di acqua; i rifugiati ambientali saranno 50 milioni; 330 milioni di persone, residenti nelle zone costiere, saranno esposte in misura crescente al rischio delle alluvioni.
Secondo questo dossier l’Oceano Artico sta perdendo la propria copertura di ghiacci con circa 30 anni d’anticipo; il livello di anidride carbonica nell’atmosfera, infine, è cresciuto del 37% rispetto ai tempi della rivoluzione industriale.
Gianmarco Morosini
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