Offese, minacce di morte, rapporti ridotti ai minimi termini e probabili, prossime denunce in tribunale. Si è decisamente azzerata la collaborazione che doveva essere alla base del lavoro del nuovo coordinatore delle forze di polizia Sabato Riccio e il comandante della gendarmeria Achille Zechini. Le voci giravano già da tempo; ai piani alti, governo compreso, quasi tutti sapevano, ma solo ora la situazione sta diventando di dominio pubblico ed è esplosa in tutta la sua virulenza, anche se è difficile prevederne le conseguenze. Tra i due sarebbero volate parole grosse, il coordinatore Riccio avrebbe offeso e minacciato il comandante Zechini, anche di fronte a testimoni, ma i diretti interessati non commentano. C’è aria da guerra fredda, ancor più da quando era circolata, all’ultima seduta del Consiglio grande e generale, una lettera anonima. E altri problemi erano sorti da quando i gendarmi si erano autonomamente ribellati alle disposizioni della segreteria agli Esteri, che li obbligava a consegnare preventivamente gli ordini di servizio al coordinatore Riccio. Ad oggi, potrebbe succedere di tutto: la sensazione è che il peggio debba ancora arrivare.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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