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La Segreteria alla Sanità a confronto con il sindacato per ridefinire l’esercizio della libera professione

27 lug 2010
Confronto Sanità-sindacato per ridefinire l'esercizio della libera professione ISS
Confronto Sanità-sindacato per ridefinire l'esercizio della libera professione ISS
Nel primo trimestre di quest’anno l’ISS ha fatturato 114mila euro per i progetti sperimentali di libera professione intramuraria. Nella recente manovra straordinaria si ipotizza per il 2011 un possibile introito di 1 milione 600mila euro, ma serve un regolamento chiaro e la Segreteria alla Sanità ha raggiunto con il sindacato un accordo di massima. Il numero di ore in cui svolgere l’attività libero professionale non potrà superare il 40% del monte ore settimanale. I medici e i sanitari del servizio pubblico potranno effettuare gli “extra” esclusivamente a favore dei non assistiti ISS. “La nostra principale preoccupazione - afferma Donatella Olga Zanotti, segretario Confederale CSdL - è stata il far sì che l’impatto sul sistema sanitario pubblico sia il meno invasivo possibile”. La CSdL ha insistito anche sulla necessità di controlli puntuali per impedire abusi e distorsioni, e per assicurare condizioni di equità. Il testo del regolamento verrà sottoposto al Congresso di Stato e alla maggioranza, poi l’approdo in Consiglio Grande e Generale per la sua approvazione sotto forma di decreto.

Luca Salvatori

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