Tra pochi mesi l'esercito locale avrà il pieno controllo della situazione, così come previsto dall'ONU con decisioni alla quali ha contribuito anche il Titano.
La domanda fondamentale è se questi uomini saranno in grado - nell'arco di pochi mesi - di prendere in mano la situazione in un Paese ancora drammaticamente instabile . Nella zona di Herat l'addestramento delle truppe locali è gestito da esperti advisor dell'esercito italiano.
Il pericolo di azioni dell'insorgenza, o dello scoppio di ordigni artigianali durante il tragitto, è infatti elevato. 5000 i soldati afghani della base. 200 euro il salario medio. A pochi metri dal poligono, rischiando la vita, alcuni bimbi portano delle capre al pascolo; ne approfittano per chiedere ai militari italiani un po' d'acqua: bene prezioso qui. L'attività di addestramento comprende esercitazioni di vario tipo: dalla messa in sicurezza di ordigni, a prove di artiglieria.
Si dice - ma solo sottovoce -, non ufficialmente, che i soldati del nuovo esercito afghano vengano considerati nient'altro che collaborazionisti, da parte della popolazione. Lo abbiamo chiesto a un giovanissimo soldato; la risposta, con i suoi superiori al fianco, non poteva che essere questa... Nel video l'intervista a Mario Nicola Greco (Comandante 207esimo A.N.A. Corps M.A.T.)
l'inviato Gianmarco Morosini
La domanda fondamentale è se questi uomini saranno in grado - nell'arco di pochi mesi - di prendere in mano la situazione in un Paese ancora drammaticamente instabile . Nella zona di Herat l'addestramento delle truppe locali è gestito da esperti advisor dell'esercito italiano.
Il pericolo di azioni dell'insorgenza, o dello scoppio di ordigni artigianali durante il tragitto, è infatti elevato. 5000 i soldati afghani della base. 200 euro il salario medio. A pochi metri dal poligono, rischiando la vita, alcuni bimbi portano delle capre al pascolo; ne approfittano per chiedere ai militari italiani un po' d'acqua: bene prezioso qui. L'attività di addestramento comprende esercitazioni di vario tipo: dalla messa in sicurezza di ordigni, a prove di artiglieria.
Si dice - ma solo sottovoce -, non ufficialmente, che i soldati del nuovo esercito afghano vengano considerati nient'altro che collaborazionisti, da parte della popolazione. Lo abbiamo chiesto a un giovanissimo soldato; la risposta, con i suoi superiori al fianco, non poteva che essere questa... Nel video l'intervista a Mario Nicola Greco (Comandante 207esimo A.N.A. Corps M.A.T.)
l'inviato Gianmarco Morosini
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