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Lo sfogo dell'Ente di Stato dei Giochi

31 mar 2009
Giochi
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I problemi dei giochi in Repubblica sono legati alla gestione dell'attività della sala di Rovereta e non all'attività di controllo esercitata dall'Ente di Stato. Lo dice Francesco Gatti, dimissionario proprio dell'Ente di Stato dei Giochi. “Troppo facile addossare le responsabilità all’Ente di Stato dei Giochi. Io non lo accetto.” Così Francesco Gatti, dimissionario - insieme alla totalità dei componenti - dell'Ente di Stato. La replica arriva dopo la richiesta di chiarimenti in merito alla presunta ‘cattiva' gestione da parte dell'organismo statale dei giochi. ”Si sta tentando di fare passare l'Ente di Stato, dice Gatti, come l’elemento che non funziona nella gestione del gioco nella Repubblica.” I problemi, sottolinea, sono altri e vanno individuati in quella che dovrebbe essere una normale attività economica. Invece a San Marino parlare di giochi è diventato un tabù. I problemi, secondo Gatti, sono nella gestione della sala. Chiamare in ballo l'Ente serve solo a nascondere le vere questioni e chi sostiene il contrario vuole solo buttare fumo negli occhi. I membri dell’Ente di Stato, sottolinea, sono professionisti che hanno dato il massimo impegno in tutti i momenti difficili che quest'attività ha attraversato negli ultimi due anni, offrendo un servizio impeccabile. L’Ente dei Giochi non ha alcun potere di intervento nella gestione delle sale. Possiamo solo controllare, ricorda, ed è quello che abbiamo fatto. Il Consiglio d’Amministrazione è dimissionario da quasi tre mesi perché la Legge prevede che l'Ente sia manifestazione degli equilibri di Governo e noi, ricorda Gatti, rappresentavamo un equilibrio superato dal nuovo assetto politico. Il fatto di consentire al nuovo Esecutivo la nostra sostituzione con nuovi rappresentati, conclude, non deve essere confusa con l'accettazione di qualsiasi tentativo di distorsione della realtà".

Sonia Tura

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