Una casa da gioco interamente gestita dallo Stato, capace di intrattenere un flusso sempre maggiore di persone. Questo il primo dei tre interventi urgenti per il settore turistico, proposto dal presidente dell’Usot Paolo Rossi. L’idea di un casinò insomma è lungi dal tramontare, e lo conferma anche l’uscita pubblica dell’Osla, che sposa quella degli Operatori Turistici ed anzi rilancia, parlando al plurale: “E’ possibile fare di di più, realizzare un numero di case da gioco controllate totalmente dallo Stato, con parte di azionariato popolare e quote societarie per le associazioni di categoria. L’accesso al gioco dovrebbe essere vietato ai residenti”.
Questa l’idea, e il tono delle voci rischia di alzarsi sempre più, poiché, fa notare ancora Rossi, “qui oltre i turisti stanno sparendo anche gli ospiti commerciali, ossia persone che si recavano spesso a San Marino per affari, creando indotto con alberghi e ristoranti. La loro affluenza è sempre più scarsa, se vengono meno anche loro la situazione diventa ancora più grave. Quindi diciamo sì al casinò ed anche al più presto, inserito in un contesto turistico commerciale di tutto rispetto. Il problema è che serve la volontà politica”.
Francesca Biliotti
Questa l’idea, e il tono delle voci rischia di alzarsi sempre più, poiché, fa notare ancora Rossi, “qui oltre i turisti stanno sparendo anche gli ospiti commerciali, ossia persone che si recavano spesso a San Marino per affari, creando indotto con alberghi e ristoranti. La loro affluenza è sempre più scarsa, se vengono meno anche loro la situazione diventa ancora più grave. Quindi diciamo sì al casinò ed anche al più presto, inserito in un contesto turistico commerciale di tutto rispetto. Il problema è che serve la volontà politica”.
Francesca Biliotti
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