Oltre al volto, ripreso grazie alle telecamere interne dell’impianto di sorveglianza, ha ora anche un nome il presunto aggressore di Massimo Salvetti Morosi, il 35enne di origine napoletana deceduto un’ora dopo la violenta lite scoppiata all’uscita del supermercato. Si tratta di un coetaneo della vittima, di origini sarde, domiciliato a Rimini. L’uomo, ha dichiarato alle forze dell’ordine di essere stato aggredito per primo e di aver sferrato quei due calci, risultati poi fatali alla vittima, per difendersi. A litigare, secondo una ricostruzione, sarebbero state inizialmente le due donne che li accompagnavano, per una mancata precedenza alla fila delle casse. Un battibecco proseguito nel parcheggio del supermercato e che ha coinvolto poi i due uomini. Fatali, secondo l’autopsia, qui due calci al fianco, a causa di una patologia epatica di cui soffriva Massimo Salvetti Morosi, che mezz’ora dopo si è presentato al Pronto Soccorso dove i tentativi di rianimarlo sono stati inutili.
Il responsabile dell’aggressione è accusato di omicidio preterintenzionale e ad una settimana esatta dal fatto si è presentato negli uffici della Questura di Rimini, accompagnato dal suo avvocato. "Non sapevo – ha dichiarato – di essere ricercato, l’ho scoperto vedendo un servizio giornalistico andato in onda sabato sera nel telegiornale della San Marino RTV".
Il responsabile dell’aggressione è accusato di omicidio preterintenzionale e ad una settimana esatta dal fatto si è presentato negli uffici della Questura di Rimini, accompagnato dal suo avvocato. "Non sapevo – ha dichiarato – di essere ricercato, l’ho scoperto vedendo un servizio giornalistico andato in onda sabato sera nel telegiornale della San Marino RTV".
Riproduzione riservata ©