In Siria, ancora scossa - la popolazione - dalle agghiaccianti immagini del massacro di alcuni soldati governativi prigionieri: uccisi a sangue freddo dai ribelli. Si continua a combattere duramente non solo ad Aleppo, ma anche ad Hama e – secondo fonti non confermate dell’opposizione – a Damasco. Si parla di 90 vittime, senza peraltro specificare a quale campo appartengono. Intanto, continuano a far discutere le dimissioni di Kofi Annan. Secondo il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, le dimissioni dell’emissario dell’ONU sono dovute all'intransigenza degli Usa al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e non al ruolo avuto da Russia e Cina, come invece ha affermato Washington.
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