Dopo mesi di trattative frenetiche l'accordo è stato infine raggiunto a Ginevra – quasi per sfinimento - dopo una maratona di 13 ore di negoziato. Restano innumerevoli le incognite – se si considera la quantità di potenze, regionali e globali, coinvolte in vario modo nel pantano siriano –, ma la stretta di mano finale tra Serghiei Lavrov e John Kerry potrebbe essere, a suo modo, storica. L'obiettivo finale è creare le condizioni per la ripresa dei negoziati di pace. Il primo passo sarà una tregua su tutto il territorio nazionale, che inizierà al tramonto di lunedì e interesserà da una parte l'Esercito siriano e i suoi alleati, dall'altra i cosiddetti “ribelli moderati” sostenuti dagli Stati Uniti, che dovranno prendere le distanze, in particolare, dai qaedisti. Se il cessate il fuoco reggerà per una settimana, inizierà una fase assolutamente inedita, ovvero una collaborazione di intelligence e militare – con strike aerei coordinati –, tra russi e americani, contro DAESH e altre milizie terroriste. Politicamente è una svolta; per la prima volta Washington non solo non pone la precondizione dell'immediata cacciata di Assad, ma addirittura si dice pronta a combattere insieme a Mosca, riconoscendo implicitamente al Cremlino un ruolo di attore decisivo nell'area. Certo, l'intero castello poggia in gran parte sulla capacità di persuasione, che potranno esercitare sui loro alleati, Russia e Stati Uniti. Lavrov ha già dichiarato che il governo di Damasco è pronto a collaborare; Iran ed Hezbollah – dal canto loro – difficilmente si assumeranno la responsabilità di far saltare un accordo fortemente voluto da Putin. Più difficile, secondo alcuni analisti, il compito degli americani, che dovranno convincere ciò che resta del Free Syrian Army - e il magmatico ed ambiguo panorama dei gruppi armati anti-Assad – a far tacere le armi e sganciarsi da milizie fortemente combattive e in ascesa come l'ex Fronte al Nusra: l'ala siriana di Al Qaeda
Leggi il messaggio del Segretario di Stato Valentini
Leggi il messaggio del Segretario di Stato Valentini
Riproduzione riservata ©