Si chiama Adnan Sakli, ed è stato rapito il 14 maggio scorso in un appartamento di Miramare dove si trovava ospite di una coppia di amici. Sono stati loro a dare l’allarme dopo che alle 7.30 della mattina del 14 maggio cinque/sei persone, armate e con la pettorina della polizia, avevano prelevato Sakli, sostenendo di essere agenti della questura di Pescara. Un rapimento apparso subito anomalo e tenuto segreto. Nel più assoluto riserbo la squadra mobile di Rimini grazie alle indicazioni dei coniugi che ospitavano Sakli e utilizzando anche le intercettazioni telefoniche, voip, ed email sono risaliti prima agli ideatori del rapimento e successivamente alla cellula principale che operava a Roma. Il 18 maggio il blitz nel corso del quale sono state arrestato 9 persone, 8 italiani e un etiope. Adnan Sakli era stato rapito perché proprietario di 25 miliardi di euro, depositati in diverse banche. In cambio della sua liberazione i rapitori volevano una procura firmata per gestire il denaro. Il rapito, di origine turca con passaporto americano, era stato spostato da Miramare ad un casolare di Chiusi e successivamente a Roma dove avrebbe dovuto firmare la procura di fronte ad un notaio. La polizia lo ha liberato nei pressi dello studio notarile. Sakli è conosciuto nel mondo dell’alta finanza e la sua posizione economica è ancora al vaglio degli inquirenti di Rimini e Bologna.
Nel video l'intevista al Capo della Mobile riminese, Nicola Vitale.
Myriam Simoncini
Nel video l'intevista al Capo della Mobile riminese, Nicola Vitale.
Myriam Simoncini
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