Nel Salone Nobile di Palazzo Gradari si intrecciano le storie di chi ci prova. E spesso anche di chi ce la fa. Samira Leglib racconta English For Toddlers, il programma per l'insegnamento precoce dell'inglese per i bambini in età prescolare. Alessandro Blasi svela il mondo di Geo.In.Tech, spin-off delle geoscienze dell'università di Urbino. Marco Filippetti spiega che «TripMill è una social travel community: nasce per congiungere socialità virtuali e viaggi reali». Poi ci sono gli artigiani digitali. Le stampanti 3d. Il crowdfunding. E i volti dei giovani. Il segreto, come sentenzia qualcuno di loro, «non è cercare lavoro ma creare lavoro». Così Matteo Ricci apre l'incontro 'Pesaro Wake Up. Sviluppo e finanziamento delle start up' 'chiamando' le buone idee e invocando un nuovo rapporto pubblico-privato: «La pubblica amministrazione deve essere più veloce, snella e digitale. Significa ripristinare la fiducia tra i cittadini e il settore pubblico. Per cambiare abbiamo bisogno anche dell'apporto esterno di innovazione: da soli non ce la possiamo fare. Incrociamo l'innovazione con le necessità del pubblico».
Innovazione. Prosegue il sindaco: «Siamo consapevoli dei problemi, è il sesto anno consecutivo di crisi economica. Ma è sbagliato piangersi addosso. Concentriamoci di più su quello che si può fare. C'è una divisione tra chi brontola solamente e chi prova a proporre». Vale anche per gli gli amministratori: «Il nostro ruolo è diverso rispetto a quello di 10 anni fa. Prima c'era un'idea strategica della città, il sindaco dava un ordine allo sviluppo. Il primo pensiero era gestire al meglio le risorse. Oggi è cambiato tutto: la priorità è la creazione di posti di lavoro. Si tratta di mettere al centro la velocità e la semplificazione. Il sindaco non è più un regolatore dello sviluppo, deve incentivarlo».
Incubatori. Se l'obiettivo è «dare gambe ai progetti», la volontà è favorire l'incontro con il mondo del credito: «Come altri, stiamo soffrendo dal punto di vista socio-economico. Ma resta un dato importante: siamo una delle poche realtà dove c'è grande voglia di intraprendenza. Dobbiamo sostenerla. Anche per questo chi apre un'impresa a Pesaro, oggi, non paga le tasse comunali. Il Comune non deve essere un ostacolo. Semmai deve dare una mano. Andremo avanti». Resta la linea: «In futuro rimarremo legati alla manifattura. Ma dobbiamo rinnovarla e, in parallelo, crescere su turismo e servizi. In più, c'è il lavoro sui fondi europei. Le opportunità non sono domani ma adesso».
Per l'assessore Antonello Delle Noci, «l'obiettivo è lavorare su un ecosistema utile per fare impresa. L'iniziativa? Ci sono sei esperienze importanti, start up di giovani imprenditori del territorio, messe a confronto con i fondi comuni d'investimento e con le banche. La finalità? La ricerca di innovazione, abbinata al rilancio del territorio e alle opportunità per i giovani. Obiettivi che perseguiamo anche con l'ufficio sviluppo e opportunità e il pacchetto 'Riparti Pesaro'».
Sono intervenuti, tra gli altri l'assessore del Comune di Fano Caterina Del Bianco, Enrico Battistelli (BpCube Business Incubator), Christian Ricciarini, (Officine Creative Marchigiane), Guido Cesaroni (Widea Farm), Marco Scriboni (Comune di Pesaro), Pietro Zani Massani (Ban World Trade Center San Marino), Francesca Natali, (Zernike Meta Ventures), Alessandro Stecconi (Fvb srl), Francesca Piersanti (Banca Monte dei Paschi di Siena), Filippo Cossetti (Crowdfunding Startzai), Gerardo Urti (Gu Capital).
Innovazione. Prosegue il sindaco: «Siamo consapevoli dei problemi, è il sesto anno consecutivo di crisi economica. Ma è sbagliato piangersi addosso. Concentriamoci di più su quello che si può fare. C'è una divisione tra chi brontola solamente e chi prova a proporre». Vale anche per gli gli amministratori: «Il nostro ruolo è diverso rispetto a quello di 10 anni fa. Prima c'era un'idea strategica della città, il sindaco dava un ordine allo sviluppo. Il primo pensiero era gestire al meglio le risorse. Oggi è cambiato tutto: la priorità è la creazione di posti di lavoro. Si tratta di mettere al centro la velocità e la semplificazione. Il sindaco non è più un regolatore dello sviluppo, deve incentivarlo».
Incubatori. Se l'obiettivo è «dare gambe ai progetti», la volontà è favorire l'incontro con il mondo del credito: «Come altri, stiamo soffrendo dal punto di vista socio-economico. Ma resta un dato importante: siamo una delle poche realtà dove c'è grande voglia di intraprendenza. Dobbiamo sostenerla. Anche per questo chi apre un'impresa a Pesaro, oggi, non paga le tasse comunali. Il Comune non deve essere un ostacolo. Semmai deve dare una mano. Andremo avanti». Resta la linea: «In futuro rimarremo legati alla manifattura. Ma dobbiamo rinnovarla e, in parallelo, crescere su turismo e servizi. In più, c'è il lavoro sui fondi europei. Le opportunità non sono domani ma adesso».
Per l'assessore Antonello Delle Noci, «l'obiettivo è lavorare su un ecosistema utile per fare impresa. L'iniziativa? Ci sono sei esperienze importanti, start up di giovani imprenditori del territorio, messe a confronto con i fondi comuni d'investimento e con le banche. La finalità? La ricerca di innovazione, abbinata al rilancio del territorio e alle opportunità per i giovani. Obiettivi che perseguiamo anche con l'ufficio sviluppo e opportunità e il pacchetto 'Riparti Pesaro'».
Sono intervenuti, tra gli altri l'assessore del Comune di Fano Caterina Del Bianco, Enrico Battistelli (BpCube Business Incubator), Christian Ricciarini, (Officine Creative Marchigiane), Guido Cesaroni (Widea Farm), Marco Scriboni (Comune di Pesaro), Pietro Zani Massani (Ban World Trade Center San Marino), Francesca Natali, (Zernike Meta Ventures), Alessandro Stecconi (Fvb srl), Francesca Piersanti (Banca Monte dei Paschi di Siena), Filippo Cossetti (Crowdfunding Startzai), Gerardo Urti (Gu Capital).
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