Il killer aveva una telecamera appesa al collo, e mentre sparava contro bambini innocenti e genitori terrorizzati riprendeva tutta la scena per farne un video. Lo ha confermato in una intervista anche il ministro dell’Interno francese, Claude Guéant. Una delle piste battute in queste ore conduce alla caserma dei parà di Montauban. L’identità dell’assassino è ancora misteriosa, le ricerche continuano, ma potrebbe essere lo stesso che ha colpito altre due volte: l’11 marzo ha abbattuto a sangue freddo un militare di origine maghrebina sempre a Tolosa, e il 15 marzo ha sparato a distanza ravvicinata su tre soldati di un reggimento di paracadutisti a Montauban. Proprio il reggimento era stato teatro di manifestazioni naziste da parte di tre soldati, denunciati poi espulsi dal corpo. Si indaga però anche su una chiamata sospetta a bordo di un treno: una donna, piangendo al telefono, avrebbe detto “E adesso te la prendi con una scuola”. Per il Procuratore della Repubblica di Parigi il killer si sente braccato e potrebbe colpire ancora. Tutti gli studenti hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime, che saranno sepolte a Gerusalemme: il presidente Sarkozy ha detto che la Francia farà tutto il possibile per prendere l’autore e lo ha ribadito anche al premier israeliano Netanhyau. “E’ un mostro in libertà, lo prenderemo”, sono state le parole del presidente francese. Per domenica le comunità ebraica e musulmana di Francia intendono organizzare una marcia silenziosa a Parigi.
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