Fermi al 31,86%, a metà del traguardo che ci si era impegnati di tagliare in Consiglio due anni fa. Critiche le associazioni ambientaliste dell'Osservatorio sui rifiuti, Agenda 21 San Marino ha già raccolto oltre 1000 firme per la petizione che il 12 febbraio sarà consegnata alla Reggenza per chiedere ai Capi di Stato di sollecitare, a Governo e Pubblica Amministrazione, l'adozione di un piano rifiuti che preveda un'analisi della situazione esistente e l'individuazione di un piano d'azione in cui l' estensione del servizio porta a porta è uno dei punti principali ma non l'unico. I dati comparativi con i vicini di casa impongono un'autocritica: Rimini (62% in raccolta differenziata) o Santarcangelo e Poggio Torriana, rispettivamente il 74,66% e 73,04%.
Serve un piano esecutivo non solo per l'estensione del porta a porta, ma anche garantire con uno statuto il ruolo dell'Osservatorio, assegnandogli anche un ufficio della PA con compito operativo di segreteria. Le esigenze principali in fila nella petizione, che non si accontenta della riduzione del conferimento di rifiuti fuori territorio. Le 11 mila 200 tonnellate distribuite tra Imola e Sogliano sono comunque troppe, ed hanno un costo che si può e si deve limitare, scrivono le Associazioni. Costruire in maniera partecipata il Piano nazionale dei rifiuti porterebbe la percentuale al 70, in tempi brevi. Basta soluzioni tampone, serve il salto di qualità. Che passa anche da un cambiamento culturale. Più informazione, chiedono le associazioni. Più cassonetti, aggiungano i cittadini
Serve un piano esecutivo non solo per l'estensione del porta a porta, ma anche garantire con uno statuto il ruolo dell'Osservatorio, assegnandogli anche un ufficio della PA con compito operativo di segreteria. Le esigenze principali in fila nella petizione, che non si accontenta della riduzione del conferimento di rifiuti fuori territorio. Le 11 mila 200 tonnellate distribuite tra Imola e Sogliano sono comunque troppe, ed hanno un costo che si può e si deve limitare, scrivono le Associazioni. Costruire in maniera partecipata il Piano nazionale dei rifiuti porterebbe la percentuale al 70, in tempi brevi. Basta soluzioni tampone, serve il salto di qualità. Che passa anche da un cambiamento culturale. Più informazione, chiedono le associazioni. Più cassonetti, aggiungano i cittadini
Riproduzione riservata ©