Le indagini della gendarmeria proseguono senza sosta: nel mirino ci sono ora i 2 complici del rapinatore, fuggiti in macchina una volta fallito il colpo. Non è escluso che la banda sia responsabile di altri episodi analoghi avvenuti in Repubblica in questi mesi.
L’interrogatorio del ragazzo arrestato è terminato ieri nel tardo pomeriggio. Il giovane avrebbe costantemente tenuto con i gendarmi un atteggiamento di sfida. Le forze dell’ordine stanno intanto verificando le sue generalità; al momento dell’arresto – infatti – il ragazzo non aveva con sé i documenti. Finchè non ci saranno riscontri certi rimarrà recluso al carcere dei cappuccini; e non è escluso che la sua detenzione sul Titano, in attesa del processo, non si prolunghi ancora, risultando ben presente sia il pericolo di fuga che quello di inquinamento delle prove. Probabilmente il rapinatore avrà diverso tempo per pensare a ciò che gli è accaduto. Mai si sarebbe aspettato una reazione così decisa da parte di una cliente della banca. Gli agenti che hanno visto le immagini, riprese dal sistema a circuito chiuso dell’istituto di credito, sono rimasti colpiti dalla forza e dalla decisione mostrati nell’occasione dalla straniera: la sua identità resta segreta per ovvi motivi di sicurezza, ma oggi tutti – sul Titano – vorrebbero stringerle la mano.
La donna – 45 anni, occupata a San Marino come badante – lo ha aggredito, riuscendo ad immobilizzarlo con l’aiuto di alcuni dipendenti e del direttore della filiale. In questi frangenti il malvivente – che per non farsi riconoscere indossava un cappellino – ha riportato un’escoriazione al capo. Una ferita di poco conto. Non è ancora chiaro invece se il rapinatore avesse minacciato i presenti con qualche arma.
I gendarmi, subito dopo il fallito colpo, hanno notato vicino al ragazzo un piccolo cutter; probabilmente fuoriuscito dalla tasca dei calzoni. Tutti elementi su cui dovrà lavorare il commissario della legge Roberto Battaglino, titolare delle indagini.
L’interrogatorio del ragazzo arrestato è terminato ieri nel tardo pomeriggio. Il giovane avrebbe costantemente tenuto con i gendarmi un atteggiamento di sfida. Le forze dell’ordine stanno intanto verificando le sue generalità; al momento dell’arresto – infatti – il ragazzo non aveva con sé i documenti. Finchè non ci saranno riscontri certi rimarrà recluso al carcere dei cappuccini; e non è escluso che la sua detenzione sul Titano, in attesa del processo, non si prolunghi ancora, risultando ben presente sia il pericolo di fuga che quello di inquinamento delle prove. Probabilmente il rapinatore avrà diverso tempo per pensare a ciò che gli è accaduto. Mai si sarebbe aspettato una reazione così decisa da parte di una cliente della banca. Gli agenti che hanno visto le immagini, riprese dal sistema a circuito chiuso dell’istituto di credito, sono rimasti colpiti dalla forza e dalla decisione mostrati nell’occasione dalla straniera: la sua identità resta segreta per ovvi motivi di sicurezza, ma oggi tutti – sul Titano – vorrebbero stringerle la mano.
La donna – 45 anni, occupata a San Marino come badante – lo ha aggredito, riuscendo ad immobilizzarlo con l’aiuto di alcuni dipendenti e del direttore della filiale. In questi frangenti il malvivente – che per non farsi riconoscere indossava un cappellino – ha riportato un’escoriazione al capo. Una ferita di poco conto. Non è ancora chiaro invece se il rapinatore avesse minacciato i presenti con qualche arma.
I gendarmi, subito dopo il fallito colpo, hanno notato vicino al ragazzo un piccolo cutter; probabilmente fuoriuscito dalla tasca dei calzoni. Tutti elementi su cui dovrà lavorare il commissario della legge Roberto Battaglino, titolare delle indagini.
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