Svolta storica in Arabia Saudita: le donne potranno guidare le auto. La decisione, che entrerà in vigore da giugno, è stata presa dal re Salman. Contro il divieto c'era stata anche una campagna sul web che ha visto molte donne postare video che le ritraevano al volante. L'annuncio è stato dato dalla tv di Stato e contemporaneamente in un evento a Washington.
A spingere in questa direzione anche il miliardario filantropo Alwaleed bin Talal - maggiore azionista del gigante bancario americano Citigroup, il secondo nella 21st Century Fox e possiede il Four Seasons Hotel George V a Parigi e parte del Plaza - il primo a mettere il regno wahabita di fronte a una realtà: tenere le donne lontane dal volante è innanzitutto un danno per l'economia. In un tweet del 30 novembre 2016 bin Talal scriveva "Basta discuterne, è arrivato il momento per le donne di guidare".
A favore della revoca del divieto, il miliardario saudita ha indicato esplicitamente motivazioni economiche. Secondo Alwaleed, "oltre a riguardare i diritti, è un tema economico, sociale e di sviluppo": le statistiche del 2015 indicano, infatti, che sono quasi 1,6 milioni le donne saudite che lavorano. L'impossibilità di giungere al luogo di lavoro con un proprio mezzo, costrigendole invece ad affidarsi a trasporti pubblici, taxi o autisti stranieri, pone seri problemi allo sviluppo economico del Paese. Senza contare che per questioni di salute, un ricovero in ospedale o visite specialistiche, sono i parenti maschi a dover prendere un permesso dal lavoro per accompagnare mogli e figli.
A spingere in questa direzione anche il miliardario filantropo Alwaleed bin Talal - maggiore azionista del gigante bancario americano Citigroup, il secondo nella 21st Century Fox e possiede il Four Seasons Hotel George V a Parigi e parte del Plaza - il primo a mettere il regno wahabita di fronte a una realtà: tenere le donne lontane dal volante è innanzitutto un danno per l'economia. In un tweet del 30 novembre 2016 bin Talal scriveva "Basta discuterne, è arrivato il momento per le donne di guidare".
A favore della revoca del divieto, il miliardario saudita ha indicato esplicitamente motivazioni economiche. Secondo Alwaleed, "oltre a riguardare i diritti, è un tema economico, sociale e di sviluppo": le statistiche del 2015 indicano, infatti, che sono quasi 1,6 milioni le donne saudite che lavorano. L'impossibilità di giungere al luogo di lavoro con un proprio mezzo, costrigendole invece ad affidarsi a trasporti pubblici, taxi o autisti stranieri, pone seri problemi allo sviluppo economico del Paese. Senza contare che per questioni di salute, un ricovero in ospedale o visite specialistiche, sono i parenti maschi a dover prendere un permesso dal lavoro per accompagnare mogli e figli.
Riproduzione riservata ©