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Terremoto, Napolitano in Abruzzo: "Deve esserci un esame di coscienza"

9 apr 2009
La terra in Abruzzo continua a tremare. Dopo la prima terribile scossa che ha devastato L'Aquila e i comuni limitrofi, centinaia di altri fenomeni sismici continuano a tenere alto l'allarme e soprattutto a rendere ancora più disperate le condizioni degli sfollati. Lo sciame sismico, secondo le rilevazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica, si starebbe spostando verso nord dell'Aquila.
Di fronte agli edifici di recente costruzione distrutti dal terremoto, Napolitano ha detto: “Deve esserci un esame di coscienza, senza discriminanti né coloriture politiche, riguardo a chi ha avuto responsabilità. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi” ha aggiunto il Presidente italiano. “Bisogna vedere - ha aggiunto - perché non sono state attivate norme indispensabili, che erano state tradotte in legge e chiedersi come mai non siano scattati i controlli.”
Dopo aver visitato le zone del terremoto e aver reso omaggio alle 278 salme disposte nella caserma della Guardia di Finanza, il Presidente della Repubblica si è detto "ammirato dalla dignità del popolo abruzzese che ha insegnato cos'è la vita". Oggi, non c’è più alcun aquilano che abiti nella sua casa. Tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato è stato dichiarato inagibile.

Sonia Tura

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