Lavori di ristrutturazione nella casa natale del Dalai Lama, nel villaggio di Hongai. Secondo quanto riferisce il South China Morning Post l'edificio ha subito una notevole trasformazione, con l'elevazione di un muro alto tre metri e l'installazione di telecamere di sorveglianza oltre a un'altra serie di interventi che ne hanno anche cambiato abbastanza l'aspetto. Hongai, noto ai tibetani con il nome di Taktser, si trova in una zona che è stata culturalmente tibetana da secoli ma che geograficamente si trova nella provincia cinese del Qinghai. Per i tibetani la trasformazione dell'edificio è un segno di perdita delle tradizioni, mentre per le autorità cinesi, al contrario, è solo parte di un più ampio progetto di recupero della zona. Oltre alla casa infatti anche molti altri edifici e strade sono in fase di ammodernamento. Gli abitanti del villaggio tuttavia fanno notare come nessuno straniero sia ammesso a entrare nella casa del leader spirituale buddista in esilio a Dharamsala. Le autorità locali infatti hanno respinto tutte le richieste formali di poterla visitare. "Noi non vogliamo fare nessun tipo di pubblicità al Dalai Lama", ha commentato un funzionario locale. Secondo Sophie Richardson, direttore per la Cina di Human Right Watch, una organizzazione che si occupa di tutela dei diritti, "la velocità con cui la popolazione rurale tibetana è stata rimodellata da opere di ricostruzione e modernizzazione è senza precedenti nell'era post Mao". Secondo la Richardson, inoltre, la ricostruzione della casa del Dalai Lama potrebbe rappresentare una mossa, da parte del governo di Pechino, per convincere i monaci a scegliere la prossima reincarnazione del Dalai Lama entro i confini della Cina.
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