Sempre alta la tensione in Ucraina, dove i fatti in piazza Maidan stanno provocando una sorta di effetto domino che potrebbe condurre ad una balcanizzazione della situazione. Torna a farsi sentire il Presidente deposto Ianukovich “Mi considero ancora il legittimo capo dello Stato ucraino eletto dai cittadini in libere elezioni”: così ha dichiarato all'agenzia Itar-Tass, aggiungendo poi di aver chiesto alle autorità russe di garantire la propria sicurezza, dalle minacce degli estremisti. Massima attenzione, intanto, a quanto accade nella Repubblica autonoma di Crimea: appartenente all'Ucraina ma etnicamente, storicamente e politicamente vicina a Mosca. Un gruppo di autodifesa filorusso ha fatto irruzione nel parlamento di Sinferopoli, dove sono state issate le bandiere della Russia e della Crimea. Kiev ha già messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali: in vista azioni di repressione. Nel frattempo ci si interroga su quale sarà la reazione di Mosca. L'aviazione russa – intanto - pattuglia il confine, dopo l'allerta per manovre militari decisa ieri da Putin per 150mila uomini. Il ministero degli esteri russo ha espresso preoccupazione per le “gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina”. La forte presenza di gruppi e partiti di destra estrema, tra i manifestanti di Kiev, aveva del resto già messo in allarme la Comunità ebraica del Paese. Numerosi gli atti di antisemitismo. Nel frattempo il Paese versa in condizioni economiche disastrose. “Siamo kamikaze politici, con debiti per 75 miliardi di dollari ed obbligazioni per 130”. Così ha dichiarato il premier ad interim Iatseniuk
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