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Usa, con shutdown una batosta per l'ambiente

3 ott 2013
Usa, con shutdown una batosta per l'ambiente
Usa, con shutdown una batosta per l'ambiente
Nulla di fatto dal primo incontro del presidente americano con i leader del Congresso dopo lo stallo amministrativo a causa dello shutdown di 2 giorni fa. Non c'è stato accordo coi repubblicani su come fermare il blocco federale. Obama non ha intenzione di negoziare sulle condizioni poste dal Congresso per forre fine allo shutdown, stessa cosa per quanto riguarda l'autorizzazione a aumentare il limite del debito. Il capo della Casa Bianca chiede che prevalga il buon senso e che il Congresso agisca per pagare le spese che ha già approvato in passato.

Shutdown: una batosta per l'ambiente. Dagli esperti dell'Epa ai ranger dei parchi nazionali, dal Forest Service al Dipartimento dell'Energia agli ispettori della Fda che vigilano sulla sicurezza del cibo, i rami dell'amministrazione federale collegati alla protezione del territorio, dell'aria, delle acque e degli alimenti in America si sono fermata a causa della prima chiusura in 17 anni delle attività federali decisa dal Congresso in un braccio di ferro a oltranza su Obamacare, la riforma della mutua. Lavorano all'Epa, l'equivalente del Ministero dell'Ambiente, circa 16 mila persone ma solo il 6,5 per cento del totale, sono stati autorizzati a restare in servizio: o perche' fanno lavori essenziali o perchè i loro stipendi vengono finanziati da altre fonti. Qualcuno dunque controllerà le discariche dove vengono smaltiti rifiuti altamente tossici, rassicura il piano dell'agenzia per l'ambiente in caso di chiusura per il braccio di ferro col Congresso per la finanziaria, o interverrà in caso di fuoriuscite di liquami velenosi nell'acqua potabile del sistema nazionale. Resterà sul posto il personale incaricato a vigilare che non muoiano cavie di laboratorio, ma non sarà certamente "business as usual". Come aveva affertmato alla vigilia dello shutdown la capo dell'Epa Gina McCarthy, "chiuderemo i battenti a tutti gli effetti". Ingressi sbarrati anche nei 400 parchi nazionali, ma in 12 delle loro società per l'estrazione di petrolio e metano potranno continuare a trivellare indisturbati senza l'ovchio vigile dei ranger che sono stati spediti a casa. Niente ispezioni dunque sui siti del "fracking" perchè solo una minima frazione dei dipendenti del Bureau of Land Management resterà in servizio, secondo il sito Think Progress, al cui giudizio l'assenza di controlli e' una ricetta per il disastro. Altre agenzie federali cruciali per la tutela dell'ambiente e della salute includono il Center for Disease Control (68 per cento a casa), la National Science Foundation che ha smesso di pagare gli scienziati, il Bureau of Ocean Energy Management, che fermerà le ricerche offhore di energia pulita, e il Forest Service che vigila sugli incendi fatta eccezione di uno sparuto numero di pompieri. Il Dipartimento dell'Energia ha perso il 69 per cento dello staff: salvi gli scienziati che vigilano sui materiali nucleari e la griglia elettrica della nazione . Hanno invece evitato lo shutdown i quasi 4.000 meterologi del National Weather Service presso la Nooa: il loro è un servizio giudicato essenziale. Eisparmiati anche i dipendenti del National Hurricane Center che continueranno a monitorare la formazione di uragani e tempeste mentre si avvicina il primo anniversario di Sandy.

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