“Verso il nuovo nella tradizione”. Un titolo in parte evocativo dei cambiamenti introdotti dalla nuova legge sulla Consulta, varata il 10 agosto scorso, che prevede una durata di due giorni anziché tre, e modifica il criterio di rappresentatività, restringendo il numero dei partecipanti, scesi ora a 40, più due giovani ritenuti i più meritevoli dei soggiorni culturali. I lavori entrano nel vivo con la relazione del Presidente uscente Anna Maria Neri Ceccoli, avviata comunque “a furor di popolo” verso la riconferma. Al centro, naturalmente la revisione della Consulta, tornata ad essere organo e non più organismo, e da interpellare per legge sui temi che riguardano strettamente i cittadini all’estero. Una revisione apprezzabile – si è detto - anche se non rivoluzionaria. Spicca però il ritrovato clima di fiducia. “Finalmente non più muro contro muro – sottolinea la Neri Ceccoli – ma si è compiuto un passo importante nel solco della collaborazione con il Governo e i partiti, portando alla stesura di un testo condiviso”.
Ma la Consulta guarda avanti. Ci sono altre questioni da affrontare: dalla riforma delle comunità a quella dei soggiorni culturali, fino al diritto di voto. L’auspicio è che la strada del dialogo intrapresa di recente non sia solo un’eccezione. Dal Segretario di Stato agli Esteri le necessarie rassicurazioni: “Non solo ritengo utile continuare il dialogo nella prossima legislatura, sono anche sicura che a prescindere da chi governerà ci sarà la disponibilità ad aprire tavoli di confronto su temi specifici”.
Su richiesta, anche un breve excursus sulle conclusioni della Commissione Antimafia che ha portato alla censura politica di due consiglieri i quali non si sono ricandidati alle prossime elezioni. “Al di là delle conclusioni – precisa Antonella Mularoni – va comunque dato atto a San Marino e alla sua classe politica di aver avuto il coraggio di guardare al proprio interno, a differenza di altri Paesi. Si è cercato di andare più a fondo, di fare pulizia per quanto possibile. Ora l’eventuale censura penale è in mano al Tribunale”.
Tra le novità la creazione di un network delle professionalità sammarinesi in territorio e all’estero, nato su proposta della stessa Consulta. Progetto informatico che vede fortemente impegnate le Segreterie di Stato agli Esteri e al Lavoro. Con una delibera del 30 luglio scorso, è stato istituito un gruppo di lavoro che sarà formato da cinque persone: due figure in rappresentanza delle istituzioni; due componenti tra categorie economiche e sociali; e un membro da individuare all’interno della Consulta.
Silvia Pelliccioni
Ma la Consulta guarda avanti. Ci sono altre questioni da affrontare: dalla riforma delle comunità a quella dei soggiorni culturali, fino al diritto di voto. L’auspicio è che la strada del dialogo intrapresa di recente non sia solo un’eccezione. Dal Segretario di Stato agli Esteri le necessarie rassicurazioni: “Non solo ritengo utile continuare il dialogo nella prossima legislatura, sono anche sicura che a prescindere da chi governerà ci sarà la disponibilità ad aprire tavoli di confronto su temi specifici”.
Su richiesta, anche un breve excursus sulle conclusioni della Commissione Antimafia che ha portato alla censura politica di due consiglieri i quali non si sono ricandidati alle prossime elezioni. “Al di là delle conclusioni – precisa Antonella Mularoni – va comunque dato atto a San Marino e alla sua classe politica di aver avuto il coraggio di guardare al proprio interno, a differenza di altri Paesi. Si è cercato di andare più a fondo, di fare pulizia per quanto possibile. Ora l’eventuale censura penale è in mano al Tribunale”.
Tra le novità la creazione di un network delle professionalità sammarinesi in territorio e all’estero, nato su proposta della stessa Consulta. Progetto informatico che vede fortemente impegnate le Segreterie di Stato agli Esteri e al Lavoro. Con una delibera del 30 luglio scorso, è stato istituito un gruppo di lavoro che sarà formato da cinque persone: due figure in rappresentanza delle istituzioni; due componenti tra categorie economiche e sociali; e un membro da individuare all’interno della Consulta.
Silvia Pelliccioni
Riproduzione riservata ©