Figurava come amministratore della finanziaria Fingestioni, ma aveva ricevuto una delega senza benestare di Congresso di Stato né di Banca centrale. Era amministratore di altre due società, e secondo l’accusa dirottava i finanziamenti della fiduciaria alle altre sue attività, per un totale di 2 milioni di euro circa, tramite finti mandati fiduciari. Ma a fare scalpore, questa mattina in tribunale, è stato l’arrivo di uno dei testimoni, tale Lorìa, già detenuto a Lecce e trasferito da Rimini tramite cellulare della polizia penitenziaria italiana, scortato dai gendarmi. Era uno dei clienti che aveva sottoscritto i mandati fiduciari poi utilizzati da Castore. Il processo riprende oggi pomeriggio, ma la sentenza ci sarà presumibilmente in autunno.
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