Molte di loro portano le cicatrici permanenti, altre segni “freschi” sul corpo. Come una spugna, le donne assorbono i dispiaceri e buttano fuori la rabbia solo se spremute. 25 novembre: giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ieri a Murata, il primo di un ciclo di incontri mirati a far conoscere il fenomeno. Si chiama “Formazione e informazione per relazioni libere dalla violenza” iniziativa che gode dall'alto patrocinio della Reggenza, organizzata dal dipartimento di scienze umane dell'università, insieme ad altre collaborazioni, come quelle con l'authority per le pari opportunità e gli enti pubblici.
Tema dell'incontro, l'approccio al caso e strumenti per saper reagire agli episodi di aggressione. Tra le tesi presentate, anche quella del presidente dell'ordine degli psicologi, Laura Corbelli che ha parlato sulle dinamiche della violenza e sul perché le donne hanno difficoltà a uscire da questi episodi. In accordo anche la psicologa Romina Bronzetti del Centro di Ascolto donna, ha raccontato appunto come “il senso di colpa, di responsabilità, di umiliazione possono ostacolare l'aiuto delle donne E così chi prima Voleva loro bene, ora le distrugge”I dati pubblicati dall'Istat dell'anno scorso parlano chiaro: 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita forma di violenza fisica o sessuale, mentre 10 anni fa a Bologna è stato istituito l' unico festival nel panorama internazionale interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza femminile. Sensibilizzare è corretto, necessario. Ma come i dati anche le cronache di tutti i giorni parlano da sé.
Tema dell'incontro, l'approccio al caso e strumenti per saper reagire agli episodi di aggressione. Tra le tesi presentate, anche quella del presidente dell'ordine degli psicologi, Laura Corbelli che ha parlato sulle dinamiche della violenza e sul perché le donne hanno difficoltà a uscire da questi episodi. In accordo anche la psicologa Romina Bronzetti del Centro di Ascolto donna, ha raccontato appunto come “il senso di colpa, di responsabilità, di umiliazione possono ostacolare l'aiuto delle donne E così chi prima Voleva loro bene, ora le distrugge”I dati pubblicati dall'Istat dell'anno scorso parlano chiaro: 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita forma di violenza fisica o sessuale, mentre 10 anni fa a Bologna è stato istituito l' unico festival nel panorama internazionale interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza femminile. Sensibilizzare è corretto, necessario. Ma come i dati anche le cronache di tutti i giorni parlano da sé.
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