Il nodo principale, che frenava fortemente la ripresa del sistema finanziario e che da molti anni non si è affrontato, è stato rimosso.
Cassa di Risparmio ha finalmente messo in evidenza, dopo un lungo periodo di opacità, le intere criticità derivanti dal caso ‘Delta’, le dinamiche gestionali negative inerenti all’erogazione del credito e a taluni investimenti, indicandole nel proprio bilancio.
Tutto questo consente finalmente agli azionisti di intervenire con la dovuta energia, e in maniera mirata, per risolvere i problemi e aprire una fase di sviluppo per il più importante istituto bancario sammarinese.
L’ottimo lavoro svolto in questi mesi dal Consiglio di Amministrazione di CARISP ha trovato l’approvazione della vigilanza di Banca Centrale che già nel pomeriggio di ieri ha rilasciato l’autorizzazione all’utilizzo del dispositivo previsto dall’art.5 ter del decreto n°93 recentemente approvato dal Consiglio Grande e Generale, che consente di spalmare negli anni la perdita di patrimonio rilevata e quindi di gestirla in modo da attenuarne gli effetti negativi.
Il governo da parte sua ha prontamente emanato il decreto che prevede l’assunzione integrale degli oneri derivanti dalle necessarie ricapitalizzazioni di Cassa di Risparmio il cui fondo, pari a 200 milioni di euro, era già stato costituito con l’approvazione della legge di assestamento di bilancio il 3 agosto scorso.
La complessa architettura dei provvedimenti che si sta attuando consente di affrontare con la dovuta gradualità il grave deficit che negli anni passati si è generato per via di gestioni non in linea con i principi di sana e prudente amministrazione.
Dopo aver affrontato il problema di Asset Banca, ora l’attenzione è rivolta a Cassa di Risparmio che potrà, grazie agli interventi posti in essere, separare la parte negativa costituita sopratutto dai famosi NPL, da quella positiva.
Non appena la separazione sarà avvenuta, grazie ai fondi generati con i titoli del debito pubblico, Cassa di Risparmio potrà contare su un patrimonio consistente e pienamente disponibile, mentre la sua liquidità viene garantita dalla stessa Banca Centrale. Dopo gli anni passati in cui, di fronte alle ripetute emergenze, lo Stato ha investito oltre 285 milioni di euro in CARISP senza affrontarne i nodi strutturali e senza fare chiarezza sull’effettiva portata dei problemi, finalmente è stato messo in campo un progetto che guarda al futuro.
Tutti gli elementi del progetto di ristrutturazione del sistema finanziario in atto hanno come presupposto la scelta che la Cassa di Risparmio resti saldamente nelle mani dello Stato diventando il motore dello sviluppo economico del Paese. Sarà invece un "veicolo" finanziario sempre di proprietà pubblica il gestore della grande massa di crediti non performanti generati dal sistema finanziario in particolare negli ultimi 15 anni.
I risparmiatori, non solo di CARISP, in un contesto finalmente di chiarezza e di forte impegno della Stato, potranno contare sulle più ampie tutele, mentre le imprese avranno un punto di riferimento fondamentale per il credito sugli investimenti, gestito in maniera sana, al servizio dello sviluppo del Paese.
L’intero sistema bancario, avviati i piani che già Banca Centrale ha richiesto agli altri istituti bancari dopo gli esiti dell’AQR, diventerà soggetto attivo capace di confrontarsi sui mercati internazionali riassumendo in pieno il compito prioritario di sostenere gli investimenti nell’economia del Paese.
Le risorse necessarie per rilanciare il sistema bancario rappresentano un investimento sul futuro di tutti e non sono spese senza un progetto come avvenuto in passato. Tali risorse dovranno essere reperite prioritariamente all’interno del nostro Paese.
Di certo, ora che la fase più complessa sta volgendo al termine, dovrà essere fatta piena luce sui fattori che hanno generato una situazione così grave e dovranno essere valutate le responsabilità.
Le forze politiche e sociali che vogliono impegnarsi per il rilancio della nostra economia e per il futuro del Paese sono chiamate a dare un proprio contributo in termini di sostegno al nostro sistema bancario, elemento imprescindibile per lo sviluppo del nostro Paese.
Cassa di Risparmio ha finalmente messo in evidenza, dopo un lungo periodo di opacità, le intere criticità derivanti dal caso ‘Delta’, le dinamiche gestionali negative inerenti all’erogazione del credito e a taluni investimenti, indicandole nel proprio bilancio.
Tutto questo consente finalmente agli azionisti di intervenire con la dovuta energia, e in maniera mirata, per risolvere i problemi e aprire una fase di sviluppo per il più importante istituto bancario sammarinese.
L’ottimo lavoro svolto in questi mesi dal Consiglio di Amministrazione di CARISP ha trovato l’approvazione della vigilanza di Banca Centrale che già nel pomeriggio di ieri ha rilasciato l’autorizzazione all’utilizzo del dispositivo previsto dall’art.5 ter del decreto n°93 recentemente approvato dal Consiglio Grande e Generale, che consente di spalmare negli anni la perdita di patrimonio rilevata e quindi di gestirla in modo da attenuarne gli effetti negativi.
Il governo da parte sua ha prontamente emanato il decreto che prevede l’assunzione integrale degli oneri derivanti dalle necessarie ricapitalizzazioni di Cassa di Risparmio il cui fondo, pari a 200 milioni di euro, era già stato costituito con l’approvazione della legge di assestamento di bilancio il 3 agosto scorso.
La complessa architettura dei provvedimenti che si sta attuando consente di affrontare con la dovuta gradualità il grave deficit che negli anni passati si è generato per via di gestioni non in linea con i principi di sana e prudente amministrazione.
Dopo aver affrontato il problema di Asset Banca, ora l’attenzione è rivolta a Cassa di Risparmio che potrà, grazie agli interventi posti in essere, separare la parte negativa costituita sopratutto dai famosi NPL, da quella positiva.
Non appena la separazione sarà avvenuta, grazie ai fondi generati con i titoli del debito pubblico, Cassa di Risparmio potrà contare su un patrimonio consistente e pienamente disponibile, mentre la sua liquidità viene garantita dalla stessa Banca Centrale. Dopo gli anni passati in cui, di fronte alle ripetute emergenze, lo Stato ha investito oltre 285 milioni di euro in CARISP senza affrontarne i nodi strutturali e senza fare chiarezza sull’effettiva portata dei problemi, finalmente è stato messo in campo un progetto che guarda al futuro.
Tutti gli elementi del progetto di ristrutturazione del sistema finanziario in atto hanno come presupposto la scelta che la Cassa di Risparmio resti saldamente nelle mani dello Stato diventando il motore dello sviluppo economico del Paese. Sarà invece un "veicolo" finanziario sempre di proprietà pubblica il gestore della grande massa di crediti non performanti generati dal sistema finanziario in particolare negli ultimi 15 anni.
I risparmiatori, non solo di CARISP, in un contesto finalmente di chiarezza e di forte impegno della Stato, potranno contare sulle più ampie tutele, mentre le imprese avranno un punto di riferimento fondamentale per il credito sugli investimenti, gestito in maniera sana, al servizio dello sviluppo del Paese.
L’intero sistema bancario, avviati i piani che già Banca Centrale ha richiesto agli altri istituti bancari dopo gli esiti dell’AQR, diventerà soggetto attivo capace di confrontarsi sui mercati internazionali riassumendo in pieno il compito prioritario di sostenere gli investimenti nell’economia del Paese.
Le risorse necessarie per rilanciare il sistema bancario rappresentano un investimento sul futuro di tutti e non sono spese senza un progetto come avvenuto in passato. Tali risorse dovranno essere reperite prioritariamente all’interno del nostro Paese.
Di certo, ora che la fase più complessa sta volgendo al termine, dovrà essere fatta piena luce sui fattori che hanno generato una situazione così grave e dovranno essere valutate le responsabilità.
Le forze politiche e sociali che vogliono impegnarsi per il rilancio della nostra economia e per il futuro del Paese sono chiamate a dare un proprio contributo in termini di sostegno al nostro sistema bancario, elemento imprescindibile per lo sviluppo del nostro Paese.
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