Nonostante i toni da guerra civile utilizzati da parte delle forze di opposizione nelle settimane scorse per fomentare la protesta in vista dello sciopero generale di mercoledì, in Piazza della Libertà si è svolta una manifestazione partecipata e pacifica. I cittadini che hanno preso parte alla legittima protesta avanzando una serie di critiche e proposte al Governo lo hanno fatto molto civilmente. Le istanze sollevate dovranno ovviamente essere tenute in considerazione, sia dal Governo che dalla maggioranza. Proprio per questo, a termine di un incontro fra i rappresentanti della CSU e della maggioranza, si è deciso di programmare già per venerdì prossimo un incontro per approfondire assieme tutti i temi sul tavolo della politica, legati alle riforme strutturali e allo sviluppo. Questa disponibilità verrà chiesta nei prossimi giorni anche alle altre forze sociali e sindacali.
Mentre tutto questo si svolgeva in maniera civile, dentro l’aula consiliare e all’interno della sede di Cassa di Risparmio alcuni esponenti dell’opposizione toccavano livelli inaccettabili, raramente raggiunti in questo Paese e che di certo superano i limiti della legalità.
Mentre il Cda di Cassa di Risparmio valutava le gravi accuse rivolte durante un incontro pubblico da un Consigliere di Rete alla Banca e ad un membro del suo Cda, i rappresentanti di Democrazia in Movimento obbligavano la Reggenza ad interrompere il Consiglio in corso a suon di urla, offese e spintoni. Gli stessi si rifiutavano subito dopo di partecipare ad un Ufficio di Presidenza urgente chiesto dalla stessa Reggenza per fare il punto della situazione.
Un Consigliere di Rete che non partecipava ai lavori del Consiglio, accompagnato da un altro membro di DiM, si recava presso la sede di Cassa di Risparmio pretendendo di entrare a Cda in corso. Una volta dentro si permetteva di offendere e minacciare fisicamente il Presidente di Cassa di Risparmio e non si sa se anche altri membri. In serata lo stesso Consigliere ha minacciato rappresentanti della maggioranza con post pieni di ingiurie e intimidazioni evocando manganelli di mussoliniana memoria.
E’ evidente che quello che è successo mercoledì dentro e fuori dal Consiglio è una deriva violenta che non può essere accettata in un Paese democratico. E non è accettabile ancora di più perché si tratta di atti compiuti da rappresentanti delle Istituzioni, di fatto squalificate da questi comportamenti.
Lo scontro politico può raggiungere anche livelli accesi, è accaduto anche in passato, ma non può superare quelli del rispetto per le Istituzioni che tutti rappresentiamo. Rispetto che ha dimostrato di avere il Consigliere Margherita Amici, la quale per una singola parola sopra le righe pronunciata, fuori dal microfono e dietro provocazione delle minoranze, durante la puntata di Palazzo Pubblico, si è scusata pubblicamente con la redazione di San Marino RTV e con l’intera cittadinanza. Al contrario dispiace constatare che i consiglieri di Democrazia in Movimento non intendano rinnegare, come da loro stessi dichiarato, né i toni né le modalità adottate durante la loro incursione nella sede di Cassa di Risparmio.
Confidiamo in prese di posizione forti anche da parte di rappresentanti della minoranza che stigmatizzino quello che è successo e aiutino la Reggenza a riportare il confronto politico nell’ambito del rispetto reciproco.
Adesso.sm
Mentre tutto questo si svolgeva in maniera civile, dentro l’aula consiliare e all’interno della sede di Cassa di Risparmio alcuni esponenti dell’opposizione toccavano livelli inaccettabili, raramente raggiunti in questo Paese e che di certo superano i limiti della legalità.
Mentre il Cda di Cassa di Risparmio valutava le gravi accuse rivolte durante un incontro pubblico da un Consigliere di Rete alla Banca e ad un membro del suo Cda, i rappresentanti di Democrazia in Movimento obbligavano la Reggenza ad interrompere il Consiglio in corso a suon di urla, offese e spintoni. Gli stessi si rifiutavano subito dopo di partecipare ad un Ufficio di Presidenza urgente chiesto dalla stessa Reggenza per fare il punto della situazione.
Un Consigliere di Rete che non partecipava ai lavori del Consiglio, accompagnato da un altro membro di DiM, si recava presso la sede di Cassa di Risparmio pretendendo di entrare a Cda in corso. Una volta dentro si permetteva di offendere e minacciare fisicamente il Presidente di Cassa di Risparmio e non si sa se anche altri membri. In serata lo stesso Consigliere ha minacciato rappresentanti della maggioranza con post pieni di ingiurie e intimidazioni evocando manganelli di mussoliniana memoria.
E’ evidente che quello che è successo mercoledì dentro e fuori dal Consiglio è una deriva violenta che non può essere accettata in un Paese democratico. E non è accettabile ancora di più perché si tratta di atti compiuti da rappresentanti delle Istituzioni, di fatto squalificate da questi comportamenti.
Lo scontro politico può raggiungere anche livelli accesi, è accaduto anche in passato, ma non può superare quelli del rispetto per le Istituzioni che tutti rappresentiamo. Rispetto che ha dimostrato di avere il Consigliere Margherita Amici, la quale per una singola parola sopra le righe pronunciata, fuori dal microfono e dietro provocazione delle minoranze, durante la puntata di Palazzo Pubblico, si è scusata pubblicamente con la redazione di San Marino RTV e con l’intera cittadinanza. Al contrario dispiace constatare che i consiglieri di Democrazia in Movimento non intendano rinnegare, come da loro stessi dichiarato, né i toni né le modalità adottate durante la loro incursione nella sede di Cassa di Risparmio.
Confidiamo in prese di posizione forti anche da parte di rappresentanti della minoranza che stigmatizzino quello che è successo e aiutino la Reggenza a riportare il confronto politico nell’ambito del rispetto reciproco.
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