Per mesi il mezzo scelto da taluni esponenti dell’opposizione per dare una spallata al Governo e provocarne la crisi sono state le difficoltà del sistema bancario. Non importava che gran parte dei problemi delle nostre banche veniva da lontano, a partire dalla fine degli anni novanta con la scelta della piazza finanziaria senza regole che ha quasi distrutto il nostro Paese, fatta dai governi di allora. Nemmeno ci si preoccupa dei danni che si arrecano al nostro sistema finanziario provocati dai continui allarmismi degli ultimi mesi, conditi da disinformazione.
L’organo di controllo di Fondiss ha ribadito con estrema puntualità che il deposito dei fondi del secondo pilastro non è stato toccato, eppure l’opposizione si ostina a sostenere il contrario entrando nel merito della qualità dei titoli acquistati da Banca Centrale ingerendo nel ruolo del magistrato inquirente.
Tantomeno ci si è preoccupati della poca credibilità nell’accatastare nella protesta vecchi politici degli anni novanta e i loro eredi, banchieri protagonisti della cronaca giudiziaria, novelli passionari della legalità a corrente alternata, e altri personaggi certo non disinteressati.
Tramontata in gran parte la preannunciata catastrofe bancaria si è passati alla spallata giudiziaria, con episodi addirittura grotteschi. Abbiamo assistito a membri della Commissione Giustizia, che ascoltati dal magistrato dirigente fatti di cui lo stesso tribunale non ha ritenuto indagare, corrono in gendarmeria a denunciare gli altri loro colleghi della Commissione Giustizia.
Abbiamo assistito a tentativi di impedire ai magistrati del nostro tribunale di discutere questioni che li riguardano direttamente, cercando di tenere nascosti nei cassetti con ogni mezzo documenti contenenti gravi affermazioni che andavano chiarite. A questo fine ci si è perfino inventato un colpo di stato ridicolo, destituito di ogni fondamento così come certificato dal nostro supremo organo giudiziario che è il Collegio Garante. Senza alcuna preoccupazione per l’immagine del nostro Paese.
Abbiamo assistito a dimissioni roboanti, definite inevitabili in conseguenza a fatti “gravissimi”, promesse addirittura dal Consiglio Grande e Generale, salvo vedere rimangiarsi tutto poche settimane dopo, con i protagonisti ancora saldamente ai loro posti. Abbiamo assistito ad attacchi a magistrati secondo logiche distorte di schieramento politico, con accuse mirate a screditarli senza curarsi del danno complessivo per il tribunale.
Abbiamo visto imbastire processi pubblici, ad iniziare dall’aula consigliare, attorno alla vicenda dei titoli intermediati da Banca Centrale, senza alcun riguardo per il procedimento giudiziario in corso, ma con solerzia di affermazioni senza fondamento, diffusione d’informazioni parziali ricavate da indagini coperte da segreto istruttorio, ed emissioni di condanne prima ancora di vedere nemmeno conclusa la fase istruttoria delle indagini. Nessuno sembra preoccuparsi dei danni d’immagine per il nostro Paese, che si traducono anche in un ostacolo per la sua ripresa economica.
Alla fine il succo della riflessione è sempre lo stesso. Il confronto politico può essere anche aspro e molto acceso, ma senza la legittimazione reciproca e la chiara tutela dell’interesse generale del Paese, il risultato non può che arrecare un danno per i cittadini Sammarinesi e per il futuro di tutti.
comunicato stampa
L’organo di controllo di Fondiss ha ribadito con estrema puntualità che il deposito dei fondi del secondo pilastro non è stato toccato, eppure l’opposizione si ostina a sostenere il contrario entrando nel merito della qualità dei titoli acquistati da Banca Centrale ingerendo nel ruolo del magistrato inquirente.
Tantomeno ci si è preoccupati della poca credibilità nell’accatastare nella protesta vecchi politici degli anni novanta e i loro eredi, banchieri protagonisti della cronaca giudiziaria, novelli passionari della legalità a corrente alternata, e altri personaggi certo non disinteressati.
Tramontata in gran parte la preannunciata catastrofe bancaria si è passati alla spallata giudiziaria, con episodi addirittura grotteschi. Abbiamo assistito a membri della Commissione Giustizia, che ascoltati dal magistrato dirigente fatti di cui lo stesso tribunale non ha ritenuto indagare, corrono in gendarmeria a denunciare gli altri loro colleghi della Commissione Giustizia.
Abbiamo assistito a tentativi di impedire ai magistrati del nostro tribunale di discutere questioni che li riguardano direttamente, cercando di tenere nascosti nei cassetti con ogni mezzo documenti contenenti gravi affermazioni che andavano chiarite. A questo fine ci si è perfino inventato un colpo di stato ridicolo, destituito di ogni fondamento così come certificato dal nostro supremo organo giudiziario che è il Collegio Garante. Senza alcuna preoccupazione per l’immagine del nostro Paese.
Abbiamo assistito a dimissioni roboanti, definite inevitabili in conseguenza a fatti “gravissimi”, promesse addirittura dal Consiglio Grande e Generale, salvo vedere rimangiarsi tutto poche settimane dopo, con i protagonisti ancora saldamente ai loro posti. Abbiamo assistito ad attacchi a magistrati secondo logiche distorte di schieramento politico, con accuse mirate a screditarli senza curarsi del danno complessivo per il tribunale.
Abbiamo visto imbastire processi pubblici, ad iniziare dall’aula consigliare, attorno alla vicenda dei titoli intermediati da Banca Centrale, senza alcun riguardo per il procedimento giudiziario in corso, ma con solerzia di affermazioni senza fondamento, diffusione d’informazioni parziali ricavate da indagini coperte da segreto istruttorio, ed emissioni di condanne prima ancora di vedere nemmeno conclusa la fase istruttoria delle indagini. Nessuno sembra preoccuparsi dei danni d’immagine per il nostro Paese, che si traducono anche in un ostacolo per la sua ripresa economica.
Alla fine il succo della riflessione è sempre lo stesso. Il confronto politico può essere anche aspro e molto acceso, ma senza la legittimazione reciproca e la chiara tutela dell’interesse generale del Paese, il risultato non può che arrecare un danno per i cittadini Sammarinesi e per il futuro di tutti.
comunicato stampa
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