Sinora è stata dura, durissima. Abbiamo cambiato le nostre vite, abbiamo chiesto a tutti di restare a casa e alle imprese di chiudere. Ma non è finita qui. Rimini, i sindaci della provincia di Rimini, il Prefetto, già da settimane ormai hanno deciso di intraprendere la via più ripida per tutelare la salute e salvaguardare il sistema sanitario al limite. Una serie di prescrizioni e di limitazioni molto rigorose che la Regione Emilia Romagna ha accettato, quindi esteso alla provincia di Piacenza, e infine quel modello è stato fatto proprio dall’ultimo decreto governativo. Su questa stessa strada, dobbiamo procedere ancora almeno fino al 13 aprile. Questo non è il momento di tirare il fiato, né un sospiro di sollievo. Al contrario. Adesso e ancora serve proseguire questo nostro sforzo. Per questo stamane ho inviato, insieme al Presidente della Provincia Santi e concordando con il presidente della Regione Bonaccini, una lettera al Presidente Giuseppe Conte chiedendo espressamente che l’ordinanza ‘Rimini’ venga reiterata fino al 13 aprile. Perché proprio l’ordinanza ‘Rimini’ fa parte di una strategia aggressiva verso il Coronavirus, cominciata proprio qui sul territorio riminese, che proprio in questi giorni nell’intera Emilia Romagna viene agganciata alla nuova serie di test sierologici per incrementare il numero e la precisazione dei test. Guardare alle curve statistiche, alla cauta discesa delle ultime giornate ha un valore empirico. Dobbiamo stare invece ai dati scientifici, alle valutazioni prettamente sanitarie. E tutte queste ci indicano la necessità di prorogare le misure restrittive. Proprio ieri l’assessore regionale alla Sanità ha messo in evidenza come, se ancora due settimane fa l’incremento medio giornaliero del contagio nella nostra provincia superava anche il 15 per cento, adesso si attesta sullo 0,7 per cento, sotto la media regionale del 3,5 per cento. Le misure di distanziamento sociale a cui abbiamo deciso con responsabilità di attenerci evidentemente funzionano. E allora dobbiamo proseguire, e non fermarci! Dobbiamo ribaltare il concetto: proprio rispettare un’ordinanza così rigorosa ha l’esclusivo scopo di farci tornare prima alla vita libera di esprimersi. Il professor Ricciardi parlando dell’epidemia , dei contagi e dei decessi ha correlato questi, il loro numero maggiore o minore, proprio in relazione alle misure di contenimento sociale. In assenza di queste misure, secondo il professor Ricciardi, sicuramente i decessi sarebbero stati tre o quattro volte tanto . Nella nostra provincia, sinora, sono stati purtroppo un centinaio. Fare sacrifici, stare a casa, chiudere le attività produttive, le scelte che abbiamo preso qua, questo lavoro enorme e di un intera comunità, la nostra riminese, ha salvato centinaia di persone. Ha permesso sin qui alle strutture ospedaliere di reggere un urto enorme. Non è scontato che ciò sia automatico. Se i medici gli operatori sanitari gli infermieri sono al fronte , la nostra comunità ognuno di noi è la retrovia che li deve supportare. Stando insieme e compatti salviamo vite e contribuiamo a uscirne prima. Che è la vera cosa che conta anche per il lavoro e l’economia. Un orizzonte c’è. E noi lo conquisteremo Il dopo dipende da come affrontiamo questo durante. Per martedì 7 convocherò associazioni e sindacati per il Forum straordinario della Ripartenza, dentro al piano strategico. Il giorno prima, con l’assessore Corsini si farà il punto sul turismo presente e che verrà. Ci siamo ma prima di rivedere la luce che attendiamo dobbiamo moltiplicare lo sforzo fino a Pasqua.
Comunicato stampa
Andrea Gnassi