Il Consiglio Grande e Generale sarà impegnato nei prossimi giorni nell’approvazione della Legge di Bilancio per il 2024, ma non di minore importanza è il Decreto Delegato 27 settembre 2023 n.135 che disciplina modalità, limiti e requisiti tecnici di progettazione ed esecuzione degli impianti di cogenerazione in ambito industriale. Si tratta di un intervento normativo previsto da oltre dieci anni e già allora sarebbe stato in notevole ritardo rispetto al contesto internazionale, dove questa tecnologia è stata regolarizzata molto tempo prima. In tutti questi anni le imprese energivore degli altri Paesi hanno potuto sviluppare impianti sempre più performanti (anche abbinandoci la trigenerazione), stimolati da una serie di politiche industriali - tra cui incentivi fiscali e fondi di finanziamento - vocate alla sostenibilità ambientale. Anche nella vicina Italia, grazie a tale sostegno, il costo reale di questi investimenti, tra agevolazioni e risparmi nel tempo, si riduce quasi totalmente: questo si traduce, per le imprese, in un fattore di competitività enorme, soprattutto se, come sta accadendo oggi, occorre premunirsi rispetto a una fase economica caratterizzata dall’incertezza. Essendo una direzione intrapresa anche da San Marino, ci aspettiamo che il Decreto Delegato n. 135 venga finalmente ratificato e si possa dare una risposta alle esigenze di sviluppo sostenibile anche alle imprese manifatturiere del nostro Paese. Le stesse imprese che, all’unanimità, tutte le forze politiche e sociali riconducono a quell’economia reale su cui San Marino deve proiettare il proprio futuro, basandosi sui risultati positivi che il settore manifatturiero ha saputo generare in termini di occupazione, investimenti e gettito: in pratica, generando quel benessere collettivo da cui tutti traiamo beneficio. Permettere a questo settore – ma anche al pubblico, perché la cogenerazione potrebbe essere una soluzione virtuosa anche per l’Ospedale di Stato, ad esempio – di poter sfruttare una tecnologia sperimentata da anni per abbattere i propri costi e allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale a livello globale, crediamo sia una logica conseguenza, coerente non solo alle dichiarazioni, ma anche alle azioni avviate dal Paese a livello internazionale come l’Agenda 2030 dell’ONU. Per questo motivo, come rappresentanti delle aziende industriali, chiediamo al Consiglio Grande e Generale di ratificare senza indugi il Decreto sulla cogenerazione e riportare, dopo anni d’attesa, il sistema economico sammarinese al pari di quello degli altri Paesi. In particolare nel mercato unico europeo, dove vogliamo poter competere alla pari e con gli stessi strumenti, tra i quali vi è proprio la cogenerazione industriale, in quanto prevista dalla Tassonomia Verde dell’Unione Europea.
cs ANIS