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Areademocratica: l’8 marzo che sa di resistenza

7 mar 2022
Areademocratica: l’8 marzo che sa di resistenza

Quest’anno l’8 marzo ha un sapore amaro e alle parole per celebrare le conquiste fatte dalle donne negli anni e del tanto lavoro che ancora c’è davanti, si sostituisce il timore che quelle conquiste possano vacillare, che la democrazia segni un punto molto basso della sua storia e il rumore del conflitto diventi assordante. Il nostro pensiero oggi non può non andare verso il popolo ucraino, alla guerra e all’emergenza che sta vivendo. Non può non andare verso chi sta scappando dalle bombe o dalla miseria. Va a tutte quelle persone, donne e uomini, che hanno deciso di fare la loro parte. L’8 marzo insegna anche il valore di condividere l’empatia verso chi non si conosce, ma sta lottando per salvarsi e per resistere. Le donne insegnano che le conquiste sono da difendere con tutte le proprie forze, perché arriverà sempre un giorno in cui quelle che fino ad un attimo prima erano certezze si sgretolano e mettono in crisi il rapporto di fiducia reciproca alla base delle nostre democrazie compreso il nostro Paese. Come Area Democratica siamo preoccupati per ciò che sta accadendo poco lontano da San Marino e siamo altrettanto preoccupati per cosa sta succedendo in Repubblica, dove viene messo in discussione lo stesso articolo 6 della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese, in cui è garantito - tra gli altri - il diritto di manifestazione del pensiero e di coscienza. Siamo preoccupati del timore sempre più diffuso tra la cittadinanza di essere messi alla gogna, oppure direttamente indagati, per esprimere pubblicamente le proprie opinioni in modo democratico, in contrasto con l’operato di questo esecutivo. Siamo inorriditi anche dalla totale mancanza di rispetto verso chi non c’è più e che ha rappresentato un pilastro della cultura del nostro Paese, Fausta, anche lei iscritta tra gli indagati, solo per aver scritto la propria opinione. Dove vogliamo arrivare? Dove questo governo arrogante ha deciso di arrivare? Siamo preoccupati per la crescente insofferenza e delusione delle persone nei confronti della giustizia, sempre più imbrigliata in faide interne e interessi che si intrecciano reciprocamente con la sfera politica. Questa è un’emergenza democratica che non va sottovalutata e dovrebbe anche far desistere questo governo dal continuare con l’opera di tabula rasa, l’unica cosa che peraltro è riuscito a fare da che si è insediato. Questo 8 marzo ha il sapore amaro perché sono passati quasi sei mesi dal referendum, ma ancora non c’è traccia della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, non c’è stato dibattito tra la politica e il Comitato Promotore, non è emersa nemmeno la volontà da parte del Governo e della maggioranza a recepire lo storico risultato del 26 settembre 2021. Oggi, come sempre, vogliamo celebrare l’incredibile ostinazione delle donne a non arrendersi e a lottare, per una società più giusta, più democratica.
Cs Area Democratica


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