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Attiva-Mente. L'autodeterminazione nell'affettività e nella sessualità delle persone con disabilità

1 ago 2023
Attiva-Mente. L'autodeterminazione nell'affettività e nella sessualità delle persone con disabilità

Perchè questo specifico argomento? Intanto perché pur non essendoci articoli all’interno della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità, essa ne parla chiaramente sia in modo esplicito: all’art. 25 stabilisce espressamente che alle persone con disabilità debbano essere forniti «[…] servizi sanitari gratuiti o a costi accessibili, che coprano la stessa varietà e che siano della stessa qualità dei servizi e programmi sanitari forniti alle altre persone, compresi i servizi sanitari nella sfera della salute sessuale e riproduttiva […]»), sia in modo implicito (nel preambolo, ad esempio, si sottolinea «la necessità di incorporare la prospettiva di genere in tutti gli sforzi tesi a promuovere il pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità»; l’art. 23, sempre ad esempio, sancisce e tutela il diritto di ogni persona con disabilità, che sia in età per contrarre matrimonio, di sposarsi e fondare una famiglia sulla base del pieno e libero consenso dei contraenti. Esso riconosce e tutela anche il diritto delle persone con disabilità di decidere liberamente e responsabilmente riguardo al numero dei figli e all’intervallo tra le nascite e di avere accesso, in modo appropriato secondo l’età, alle informazioni in materia di procreazione e pianificazione familiare, fornendo i mezzi necessari ad esercitare tali diritti. E' del tutto evidente, dunque, che non si può parlare di prospettiva di genere o del diritto di sposarsi ed avere figli senza fare riferimento, implicitamente, all’affettività e alla sessualità delle persone con disabilità. Si tratta di un argomento complesso e dibattuto, ma è considerata da molti un importante aspetto dei diritti umani e della salute sessuale. L'importanza di questo tipo di assistenza risiede nel riconoscimento del diritto di ogni individuo, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o cognitive, di avere una vita emotiva, affettiva e sessuale soddisfacente e gratificante. Ciò premesso, riteniamo che siccome si sta trattando di Diritti Umani, sia giusto discutere anche di tali argomenti senza pietismo o ipocrisia, nel pieno rispetto delle diverse opinioni e sensibilità, ma prendendo in considerazione tutte quelle possibilità che favoriscono la libertà di scelta e l'autodeterminazione, quali la figura dell’OEAS - Operatore di assistenza all’emotività, all’affettività e alla sessualità – ad esempio (a tal proposito segnaliamo questo approfondimento https://www.ilpost.it/2023/07/29/assistenti-sessuali-disabilita/ ) Offrire questo tipo di assistenza richiede professionisti adeguatamente formati e sensibili alle esigenze delle persone disabili. In molte società, la mancanza di norme e regolamentazioni chiare ha portato a un dibattito ancora in corso a riguardo, tuttavia è assolutamente necessario considerare attentamente i diritti e il benessere delle persone con disabilità e trovare approcci etici e rispettosi per soddisfare le loro esigenze.

Attiva-Mente





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