In questi giorni di grandi difficoltà e sacrifici, che interessano tutta la popolazione italiana, ed in particolar modo quella della provincia di Rimini, le persone più fragili ed emarginate come i senza fissa dimora, stanno pagano un prezzo ancora maggiore, perché non possono rispettare le ordinanze e i decreti previsti dall'emergenza sanitaria. Purtroppo, stiamo assistendo al nascere di situazioni tanto paradossali quanto drammatiche, con denunce penali nei confronti delle persone senza fissa dimora per violazione dell’art 650 del codice penale. È già successo a Milano, Modena, Verona, Siena, Ancona e in tante altre città. La nuova modalità di contestazione dell’inosservanza delle prescrizioni, sanzione amministrativa anziché penale, non muta la nostra posizione a riguardo poiché la sanzione pecuniaria nei confronti delle persone senza dimora rappresenta in ogni caso una circostanza ingiusta e che potrebbe avere ripercussioni importanti sugli stessi individui. Inoltre, i servizi minimi che associazioni di volontariato ed enti garantivano a queste persone, per la maggior parte sono stati sospesi, a causa dell'impossibilità di garantire condizioni sanitarie idonee a tutelare gli operatori e gli utenti stessi. Per tali ragioni, a livello nazionale Avvocato di Strada si è rivolta al Presidente del Consiglio e ai Presidenti delle Regioni italiane, chiedendo
• di far cessare immediatamente l’irrogazione di sanzioni alle persone senza dimora per il solo fatto di trovarsi “fuori casa” senza motivo;
• di stanziare somme per consentire ai comuni di fornire un tetto alle persone senza dimora, utilizzando palestre, capannoni o altri edifici pubblici o privati;
• di garantire il diritto alla salute di queste persone consentendo loro l’accesso immediato alle cure ovvero assegnando loro un medico di base pur in assenza di residenza.
Come sportello di Rimini, ci siamo infine rivolti agli amministratori dei principali comuni della provincia di Rimini, unendoci all’appello già proposto da altre realtà locali (Unità di Strada e Sardine), per chiedere:
• di prolungare l’apertura delle strutture utilizzate per ricoverare d’inverno le persone senza dimora, a maggior ragione in considerazione dell’improvviso abbassamento delle temperature di questi ultimi giorni;
• chiediamo inoltre di velocizzare le procedure per iscrivere queste persone nelle liste anagrafiche in modo da poterle anche monitorare dal punto di vista sanitario.
c.s. Avvocato di strada Onlus