Domenica 26 settembre con il referendum che chiede l’introduzione della legalizzazione dell’aborto è un tema che interroga ciascuno di noi, nessuno può essere indifferente al tema dell’inizio della vita e della sua accoglienza. Se oggi siamo qui significa che i nostri genitori ci hanno accolto nella loro vita, donando anche a noi la possibilità di questa magnifica avventura che è la vita. Come ci ricordano Roberto Vecchioni e Francesco Guccini nella canzone Ti insegnerò a volare (Alex) : “… Mica si dice inverno se / vien giù quel po’ di neve / mica finisce il giorno se / di notte il sogno è breve / questa vita è una donna che / ti ama come sei / questa vita è un amore che / non ti tradisce mai / questo venire al mondo è stato / un gran colpo di culo /pensa se non nascevi. / E se non potrai correre / e nemmeno camminare / ti insegnerò a volare / ti insegnerò a volare /. “ Da sempre siamo impegnati sul fronte dell’educazione, in particolare delle nuove generazioni, possiamo per questo affermare che la vita dell’uomo è relazione. Anche il venire al mondo è frutto di una relazione, per cui poi tutti gli attori della relazione sono responsabili del bambino concepito: la donna e l’uomo, ma anche la famiglia e tutta la comunità che li circonda. Occorre proprio recuperare la valorizzazione della maternità e della paternità, una ricchezza per l’intero Paese. Don Oreste Benzi aveva ben sintetizzato questo con questa frase: “LA CURA DEL BAMBINO FIN DAL CONCEPIMENTO MISURA IL GRADO DI MATURITA’ DI UN POPOLO E LO RISANA”. E quando la maternità è vissuta in situazioni difficili, brutte o inattese, è proprio in questi casi è importante l’affiancamento e la condivisione di tutti, per superare le difficoltà che possono esserci. L’arrivo di un nuovo bambino non è e non deve essere un problema, ma un evento che porta linfa vitale a tutta la società. E proprio l’aspetto d recuperare una cultura della condivisione per rifiutare la cultura dello scarto è ciò che ci rende più umani. Tutto questo è già messo in atto da persone e realtà associative che da anni svolgono un grande lavoro di affiancamento delle donne e dell’uomo in situazioni di maternità difficile e ne condividono le possibili soluzioni, riuscendo in molti casi ad aiutare il portare a termine la gravidanza, che è fonte di gioia per tutti. Per tutto questo invitiamo a VOTARE NO al REFERENDUM proposto, perché non aiuta ad affrontare il problema ma porta all’eliminazione del concepito. È un NO che implica di proseguire l’impegno a favore dell’accoglienza alla vita.
Cs Centro sociale Sant'Andrea