Logo San Marino RTV

Cittadinanza Attiva: la leggerezza dell’essere…

9 ott 2015
Cittadinanza Attiva: la leggerezza dell’essere…
Non smettiamo di esprimere la nostra disapprovazione e la nostra indignazione di fronte alla serenità con cui alcuni componenti del nostro Governo prima presentano scelte per fornire soluzioni ad impegni presi e poi se le rimangiano bellamente dopo le proteste, del tutto legittime, della cittadinanza.
Per carità, quando si sbaglia è sempre meglio ritornare sulla propria decisione, ma è doveroso anche chiedersi quali conseguenze questi errori comportano. Questo perché altrimenti si corre il rischio di continuare a sbagliare e soprattutto di non ottenere l’obiettivo che si vuole raggiungere.
Il casus belli è quello della trasformazione del metodo di raccolta dei rifiuti urbani dal metodo stradale con cassonetto a quello domiciliare spinto, meglio conosciuto con il termine porta a porta (PAP).
Per poter applicare questo nuovo metodo è necessario realizzare un secondo centro per la multiraccolta dei materiali da affiancare a quello di San Giovanni. In particolar modo, è necessario destinare un’area per lo stoccaggio e la lavorazione della parte umida dei rifiuti insieme agli sfalci delle aree verdi, boschive e dei
parchi che poi andranno trasformate in compost attraverso l’utilizzo di appositi macchinari chiamati biocelle.
Questa scelta è stata presa già nell’aprile del 2014 quando il Governo ha presentato in prima lettura una apposita variante di PRG per realizzare questo nuovo centro in zona Gaviano. Anche in quella occasione la contrarietà della cittadinanza, informata solo successivamente attraverso un incontro pubblico organizzato dalla Giunta di Castello di Acquaviva, aveva indotto l’esecutivo a modificare la decisione già presa.
Oggi, a più di un anno di distanza, siamo tornati allo stesso punto, commettendo gli stessi errori. E questa è la nostra realtà. Questa è la misura dell’incapacità del Governo di raggiungere gli obiettivi condivisi, in questo caso, da tutti i gruppi politici rappresentati in Consiglio.
Chi paga per queste inefficienze? Chi paga per questi ritardi? Perché, sia chiaro, questi ritardi comportano e stanno comportando un maggior esborso da parte dell’Azienda dei Servizi a causa della contemporanea presenza di due diversi sistemi di raccolta che non permettono di perseguire gli obiettivi di ottimizzazione
definiti nel nuovo piano di gestione dei rifiuti.
Continuiamo ad ascoltare tante belle parole su questo tema, ma di fatti concreti se ne sono visti ancora pochi. Le aree sul territorio che dovranno essere destinate a questo scopo devono essere individuate a seguito di un percorso partecipato con le Giunte di Castello e con la cittadinanza. Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico!
Il primo obiettivo che tutti dobbiamo perseguire per poter ambire a diventare un paese civile e moderno nella gestione dei rifiuti urbani è di tipo culturale. Obbligatoria è una massiccia opera di informazione e di educazione che deve da subito affiancare la nuova gestione organizzativa e gestionale. Altrimenti i risultati
non arriveranno, saranno sicuramente inferiori alle aspettative e criticabili dai più avversi al cambiamento. L’atteggiamento del Governo, le dispute interne tra i diversi Segretari di Stato e gli errori di metodo che vengono ripetuti in maniera disarmante non fanno altro che andare nella direzione opposta.
Anche per questi motivi abbiamo chiesto già di tempo e continueremo a farlo con convinzione, che questo Governo se ne vada a casa e lasci il campo ad un più incisivo rinnovamento.

Cittadinanza Attiva

Riproduzione riservata ©