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Civico 10 e il mito delle promesse mantenute

26 mag 2019
Civico 10 e il mito delle promesse mantenute

Civico 10 si vanta nei confronti dei propri elettori per aver mantenuto le promesse e precisa che spetta al Consiglio Grande e Generale approvare le leggi e non al sindacato. E’ vero! Avevo capito però, evidentemente male (e di questo non c’è da stupirsi visto che la mia intelligenza è di gran lunga inferiore agli esponenti di quel movimento politico...), che il confronto e la ricerca della condivisione sarebbero stati una precisa caratteristica di Adesso.sm, specialmente con il sindacato, il quale rappresenta persone che gli confermano la fiducia tutti i mesi, versando una quota del loro stipendio. Cosa che non si può dire dei politici, la cui rappresentatività la si misura una volta ogni 5 anni (prendo a prestito le parole del Segretario CGIL Landini). Mi permetto di dire (sommessamente perché Civico 10 non sopporta i cosiddetti corpi intermedi, specialmente se alzano troppo la voce) che la fretta, motivata dal fatto che l’economia corre e non aspetta chi resta indietro, non può giustificare l’adozione di provvedimenti come quello relativo al c.d. “regime dei minimi”, presentato all’ultimo momento in occasione dell’assestamento di bilancio, peraltro dopo un confronto limitato agli unici beneficiari: le piccole imprese che, per stessa ammissione di Civico 10, non pagano le tasse, ma vanno trattate con i guanti bianchi. Poco importa se ciò va a discapito di chi si deve sobbarcare un onere maggiore. Ciò è democratico sul piano formale, perché il Consiglio Grande e Generale è sovrano, ma molto meno su quello sostanziale. Idem per il reddito di sostentamento in favore dei disoccupati meno giovani; ovviamente quelli di età inferiore a 50 anni che faticano a sbarcare il lunario non sono affatto contenti del provvedimento votato dall’Aula, che li esclude dal sostegno economico previsto. Essi rivendicano, giustamente, il proprio diritto al lavoro o, qualora questo proprio non ci fosse, parità di trattamento tra tutti i disoccupati, indipendentemente dall'età. Una reazione diversa sembra registrarsi invece da parte di chi si trova nella medesima condizione, ma ha più di 50 anni e vede in questo provvedimento uno spiraglio di luce, dando per scontato che nessuno li assumerebbe mai. Il che non è assolutamente vero. Le politiche di questo Governo hanno quindi indotto alcune persone ad avere un atteggiamento passivo, e questo a mio avviso è sbagliato, perché i dati dimostrano che invece il lavoro ci sarebbe anche per loro. Considerando che i disoccupati ultra 50enni sono quasi 250, Civico 10 probabilmente ritiene di poter contare sul gradimento di queste persone e delle loro famiglie. Sommati ai beneficiari del provvedimento relativo al regime “semplificato” per le piccole imprese, rimandato a settembre, il consenso potenziale diventa cospicuo, specialmente in rapporto a quello verso la maggioranza, che invece appare in caduta libera. Ricordo quando la CSU veniva accusata, ingiustamente, di voler tutelare solo la propria base, e non gli interessi generali. Questo giovane Movimento ha evidentemente imparato da noi, "vecchie cariatidi", a differenza dei suoi alleati, che votano pedissequamente i loro provvedimenti, ma lo fanno in silenzio. Sempre sommessamente, mi permetto di dire che non di questo ha bisogno il Paese.

Enzo Merlini

Segretario Confederale CSdL


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