Sono tantissime le segnalazioni di aziende, commercianti, artigiani, lavoratori autonomi che ci contattano mostrando la volontà di cessare la propria attività o ridurre sensibilmente la forza lavoro per l’impossibilità di far fronte alle proprie spese fisse. Questo perché i ricavi, e dunque anche gli incassi, hanno subito un azzeramento e la ripresa sarà un processo lento e graduale che però deve essere avviato “convivendo” con il Covid-19. In questo senso il Governo ha fatto molto poco: chiusura tardiva delle attività, riduzione delle retribuzioni con la cassa integrazione senza confronto e zero aiuti e liquidità per le attività ad esclusione dello spostamento di qualche pagamento. Inoltre alcuni errori grossolani, che saltano subito all’occhio, vanno sottolineati: e’ stato bloccata la possibilità delle iscrizione al registro e-commerce proprio in un momento in cui tantissime attività vorrebbero riconvertirsi proprio avviando il commercio online. Con questa scelta del Governo un cittadino sammarinese può comprare online a Rimini o su Amazon ma non in Repubblica. Prima proposta quindi: riattivare immediatamente la possibilità di iscrizione al registro e-commerce presso l’ufficio attività economiche con burocrazia zero, incentivando la riqualificazione aziendale e possibilità per tutte le attività commerciali, con i dovuti presidi sanitari, di svolgere consegne a domicilio come già avviene per alcuni bar e ristoranti. La seconda proposta riguarda una esigenza concreta per le piccole attività con dipendenti: i pagamenti dei dipendenti e delle varie spese per il prossimo mese. Serve posticipare, a dopo la fine dell’emergenza, il pagamento dei contributi previdenziali sui lavoratori dipendenti e il pagamento della monofase così come bisogna eliminare l aggravio del 15% per il pagamento anticipato da parte dell’Iss della cassa integrazione visto che manca liquidità. Oltre al ragionamento sistemico c’è un settore, quello turistico, che più di tutti risentirà del dramma Covid- 19. Le motivazioni sono note: riduzione monte ferie, riduzione capacità di spesa, timore sull’epidemia, calo dei gruppi e difficoltà logistiche che si prolungheranno ancora. In questo senso chiediamo di attivare una Task-force, tecnica/politica, proprio per il comparto turistico che rappresenta quasi 200 attività nel nostro Paese. Infine ci preoccupa la situazione dei disoccupati che hanno terminato gli ammortizzatori sociali, o di dipendenti con contratti a tempo determinato non rinnovati, che non hanno un sostentamento e non riescono a pagare l’affitto, o a fare la spesa. Ricaricando la SMaC e con l’ausilio dell’ICEE dovrà essere immediatamente previsto un intervento di supporto economico per le esigenze primarie di queste persone in difficoltà che, in particolare, non hanno voce. Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, per affrontarla servono misure senza precedenti e confronto con tutti. Noi continueremo a fare proposte.
c.s. Movimento Civico10