Il comunicato stampa di ieri sulla nuova proposta referendaria firmato da tutti i partiti di maggioranza, testimonia come essi stiano masticando amaro e reagiscano male rispetto ad una iniziativa che dovrebbe essere fisiologica in un paese appena “normale”. Noi abbiamo fatto una scelta libera e democratica: quella di utilizzare gli strumenti previsti dalle leggi per chiedere il parere dei cittadini su un argomento importante come la Giustizia. Per farlo crediamo siano necessarie due cose: possedere un minimo di memoria storica e di verità! Il comunicato della maggioranza non ha né l’una né l’altra. Come è possibile infatti rinfacciare ad un gruppo di cittadini la semplice presentazione di un referendum quando proprio un referendum (sulla legge elettorale), proposto dai partiti ora al governo, è stato celebrato solo sei mesi fa? Come è possibile dimenticare che nella passata legislatura i membri di opposizione della commissione affari di giustizia, oggi in maggioranza, hanno prima dato le dimissioni, poi le hanno ritirate, ed hanno bloccato i lavori della stessa commissione perché si sono rifiutati di convocarla? Come è possibile nascondere ai cittadini che la legge appena votata estromette dal Consiglio Giudiziario Plenario i magistrati ritenuti scomodi dal nuovo gruppo di potere? Come è possibile ignorare una sentenza del Collegio dei Garanti che riconosce un ruolo fondamentale al dirigente del Tribunale, anche se non magistrato, all’interno del Consiglio Giudiziario Plenario mentre ora lo si vuole far fuori? Come è possibile mascherare che l’obiettivo di questa legge è semplicemente quello di mandare un chiaro messaggio ai giudici del Tribunale proprio nel momento in cui il Tribunale sta funzionando ed alcuni processi (conto Mazzini, Asset banca, centro uffici, oltre a quelli che riguardano due attuali membri di governo) stanno per essere celebrati? Purtroppo dobbiamo constatare che le parole di un noto politico del passato (“faremo terra da ceci in Tribunale”) stanno per avverarsi! Una cosa è vera nel comunicato della maggioranza: noi vogliamo fermare – ma con gli strumenti previsti dal nostro ordinamento – una legge appena votata dal Consiglio perché la riteniamo pericolosa per lo stato di diritto e perché crediamo che processi come quello relativi al “conto Mazzini” debbano svolgersi senza interferenze della politica sul Tribunale e sui giudici che sono chiamati a decidere. Tutti i sammarinesi devono avere occasione di riflettere su queste tematiche e fare la loro scelta!
Per il Comitato Promotore Fabrizio Perotto-L.R