Vogliamo essere chiari su quali saranno le conseguenze dell’approvazione del quesito referendario. Come recita il quesito? “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la 12a settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia il pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?” Dunque: fino a 12 settimane si potrà abortire senza necessità di addurre alcuna motivazione. Quanto all’aborto volontario in caso di pericolo per la vita della donna, esso è già consentito a San Marino in qualsiasi momento della gravidanza ai sensi dell’art. 42 del codice penale, che contempla lo “stato di necessità”. Dopo le prime 12 settimane di “aborto libero”, nessun limite temporale è previsto in caso di anomalie e malformazioni del feto. Dunque in tal caso si potrà abortire fino al nono mese. “Anomalia” è un termine estremamente generico, di nessuna valenza scientifica o medica (alcuni si chiedono: se da due persone alte nasce un figlio basso, possiamo considerarlo una anomalia?) ed apre ad interpretazioni estremamente pericolose. E sarà sufficiente, per poter abortire in qualsiasi stadio della gravidanza, che ciò possa arrecare teoricamente un rischio per la “salute psicologica” della madre, dizione all’interno della quale ci sta tanto. Il 26 settembre non si va a scegliere solo se consentire o meno l’aborto, si va a scegliere se poter avere 9 mesi di tempo per farlo. Questo è quello che ci sentiamo di dover spiegare alla cittadinanza invitando a votare NO il 26 settembre.
Cs Comitato uno di noi
Comitato Uno di Noi: Vogliono legalizzare l’aborto fino al nono mese
10 set 2021
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