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Contributi non versati: qualcosa si muove, ma serve più incisività

All’interno del PdL all’esame della Commissione Finanze sono previste nuove norme che vanno nella direzione giusta, ma occorre più coraggio

13 gen 2025
Contributi non versati: qualcosa si muove, ma serve più incisività

Abbiamo letto il resoconto dei lavori della Commissione Finanze, soffermandoci sull’emendamento del Congresso di Stato che prevede la sospensione della licenza per gli operatori che non pagano i contributi da almeno un anno e, comunque, qualora il debito superi 100.000 euro. Abbiamo apprezzato il fatto che sia stata accolta una nostra proposta, ma occorre maggiore incisività. Si può disquisire se un anno di contributi non versati sia o meno un adeguato livello di allerta, ma se detto periodo viene computato dall’iscrizione a ruolo del debito, che è bimestrale ed avviene dopo circa sei mesi dal mancato versamento, ci pare che quasi 2 anni dalla prima inadempienza siano veramente troppi. Questi sono i contenuti dell’emendamento approvato: vero è che, qualora questa norma fosse già stata in vigore, il Ristorante Garden sarebbe stato chiuso diversi anni fa, limitando di molto i danni, ma le misure non possono essere tarate sui casi limite. Peraltro, non viene prevista alcuna specifica modalità di accesso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Non è possibile rincorrere il datore di lavoro affinché apra le procedure per la mobilità! Occorre una sorta di automatismo. Rimane invece irrisolta la trasparenza nei confronti dei lavoratori. È stato infatti accolto un emendamento dell’opposizione che prevede la trasmissione delle iscrizioni a ruolo al Consiglio per la Previdenza, di cui i sindacati sono parte, ma questo avviene già. Il problema è la mancata chiarezza rispetto all’utilizzo che si può fare di tali informazioni per non incappare in violazioni della legge sulla privacy, anche per quanto concerne la conoscenza di chi siano i dipendenti delle imprese in oggetto. Infatti, tali dati non ci vengono più forniti dal 2018, tanto che siamo costretti ad agire solo su specifico mandato dei singoli, come se il mancato pagamento dei contributi fosse un problema individuale e non collettivo, visto che i buchi andranno coperti da tutti gli altri contribuenti. Non capisco a cosa siano ancora dovute le resistenze a prevedere che sia direttamente l’ISS ad informare gli interessati, oltre che a rendere loro fruibile lo stato delle relative procedure di recupero crediti da parte di Banca Centrale!!! Proviamo ad immaginare lo scenario per il quale gli Uffici competenti chiudano l’attività in conseguenza della sospensione della licenza ed i dipendenti non fossero a conoscenza della situazione. In presenza di stipendi corrisposti regolarmente, come fortunatamente avviene nella maggior parte dei casi, sarebbe un fulmine a ciel sereno che avrebbe del grottesco, se non ci fosse il dramma della perdita del posto di lavoro. A questo proposito, anche noi condividiamo gli emendamenti, respinti se non ho capito male, che prevedano il diritto alle dimissioni per giusta causa, ovvero con accesso volontario agli ammortizzatori sociali in caso di inadempienze prolungate nel pagamento dei contributi, come peraltro avviene in Italia da anni. Sullo sfondo di questa situazione, il mancato confronto con i sindacati sugli emendamenti al PdL in oggetto, anche rispetto alle altre richieste avanzate, nonostante le rassicurazioni del Governo prima dell’approvazione delle Legge di Bilancio per il 2025. Si tratta di temi particolarmente sensibili per il sindacato; eppure, cambiano gli Esecutivi, ma resta l’autoreferenzialità ed il mancato rispetto del ruolo delle parti sociali.

cs Enzo Merlini - Segretario Generale CSdL






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