Delusione, rammarico, incredulità... difficile esprimere in maniera esaustiva l’amarezza su quanto successo in Consiglio Grande e Generale in merito alla discussione relativa alla nostra istanza d’Arengo che richiedeva controlli tossicologici e alcolimetrici per i membri del Consiglio. Dispiace vedere come, tale Istanza, sia stata paragonata ad un attacco diretto alla politica, e non, come scritto nella stessa, una semplice richiesta rivolta ad una categoria di lavoratori che avrebbe potuto dare l’esempio alla cittadinanza tutta. Inaspettato il dibattito che ha evidenziato l’istanza come un affronto ai nostri consiglieri, e non come un esempio che non avrebbe sconvolto alcun individuo, o almeno confidavamo che nessuno avrebbe potuto sentirsi direttamente coinvolto. Evidentemente le nostre considerazioni di base erano errate. Vogliamo evidenziare che crediamo nelle istituzioni, ed è proprio per la fiducia che abbiamo nel nostro Consiglio, che ci rivolgiamo a loro ponendo le nostre Istanze. Ci chiediamo il perché la politica abbia concentrato l’attenzione di questa Istanza, apparendo come vittime di attacchi o congiure davanti alla richiesta di buon esempio avanzata, anziché prendere la palla al balzo per dimostrare ancora una volta la lungimiranza di vedute e la trasparenza che dovrebbe distinguere tali ruoli. Sono state nominate altre categorie di lavoratori in settori sensibili, che a parere della maggior parte degli intervento dovrebbero sottoporsi al medesimo test, nulla ci vede più d’accordo, ma qualora il parlamento si sentisse in dovere di emettere tale legge, ci chiediamo come si possa essere liberi di legiferare su un tema dove il conflitto o il diniego del contenuto avvenga dallo stesso legislatore. Con che coraggio si può legiferare su altri, ove non si è pronto a rispettare noi stessi la medesima legge, dove sta la coerenza? Taluni hanno sollevato preoccupazioni in merito alle conseguenze legali che potrebbero prospettarsi in caso di un eventuale positività, e noi pensiamo che non sia il modo giusto di affrontare un tema, giudicarlo positivamente o negativamente dovrebbe avere come riferimento il reato in se e non le conseguenze per il reo: veramente singolare l’attacco da parte delle più alte cariche dello stato, “consiglieri e segretari di stato”, verso una legittima Istanza fatta da semplici cittadini, evidenziando lacune e testo citando “secondo la loro visione” diverse imperfezioni. Chiediamo scusa, non siamo perfetti ma solo cittadini a cui sta a cuore l’evolversi di una piaga sociale come gli stupefacenti ed alcolici. Lungi da noi il solo pensiero che tale richiesta potesse risultare così ingiuriosa nei confronto della singola persona, al contrario tale richiesta dovrebbe essere pensata da chiunque come una normale condotta morale, e non un attacco mirato ad una categoria come quella del consigliere. Ci scusiamo fin da ora con coloro i quali si siano sentiti direttamente e ingiustamente chiamati in causa. Si parla spesso di sfiducia alla politica, se ne discute molto frequentemente in Consiglio, soprattutto in un periodo come questo che ci porterà a breve alle urne elettorali, in questo caso è stata persa un’ottima occasione per dimostrare qualcosa e far riacquisire fiducia nelle istituzioni. In conclusione vogliamo essere anche un po’ lungimiranti ed ottimisti: l’Istanza ha avuto un esito di 17 favorevoli 19 contrari e 2 astenuti, forse non è tutto perduto ma secondo noi c’è comunque molto lavoro, ancora, da fare.
C.s. Noi Ci Siamo San Marino