Ieri il Segretario Ciavatta ha commentato la nostra richiesta di sospensione delle attività produttive, analogamente a quanto è stato disposto in Italia per frenare la diffusione del contagio, chiedendo la disponibilità a valutare di portare a zero l’indennità di cassa integrazione, a fronte dell’ulteriore riduzione dei contributi da parte di lavoratori ed aziende, visto che prima di tutto occorre finanziare le attività sanitarie. C’è bisogno di unità nel Paese, per cui non intendiamo fare alcuna polemica e vogliamo intendere queste dichiarazioni come uno scivolone emotivo dettato dalla estrema criticità della situazione. L’obiettivo primario e comune è salvaguardare la salute dei cittadini, ed abbiamo dato atto al Governo di avere assunto fino a ieri misure più restrittive di quelle del circondario. Occorre fare un passo ulteriore, magari anche di breve durata, con l’obiettivo di rallentare sensibilmente il numero di coloro che contraggono la malattia. Ci siamo posti anche noi il problema delle risorse necessarie, non solo nell’immediato ma anche in prospettiva, a finanziare la sanità e sostenere il reddito delle famiglie e delle imprese in maggiori difficoltà e per questo continuiamo a sostenere la necessità di costituire un Fondo che finanzi in primo luogo le attività sanitarie ed anche le famiglie e le imprese in difficoltà. Stanno già arrivando le preoccupazioni di chi fatica a chiudere il bilancio familiare con lo stipendio pieno ed ora non ci riuscirà più, per cui bisogna dotare l’attuale Fondo straordinario di solidarietà delle risorse necessarie a far fronte alle nuove necessità. In attesa che il Governo riesca a reperire finanziamenti esteri, occorre trovarli all’interno ed in tempi brevissimi. Sediamoci ad un tavolo, anche virtuale visti i tempi che corriamo, per trovare la migliore soluzione possibile, nell’interesse di tutti: cittadini, lavoratori ed imprese.
Comunicato stampa
CSU - Centrale Sindacale Unitaria