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Don Mangiarotti: «Noi, servi di Cristo, abbiamo disimparato la paura» (S. Ambrogio)

27 apr 2020
Don Mangiarotti: «Noi, servi di Cristo, abbiamo disimparato la paura» (S. Ambrogio)

La notizia di quanto accaduto ieri notte in Italia ha raggiunto anche San Marino, che ne dà notizia sul sito della Televisione. Di questo si tratta. Il Governo italiano si è pronunciato, la CEI ha risposto risentita, il Comitato Tecnico Scientifico ha dato le sue ragioni. In un battibaleno si è consumata tutta la vicenda del rapporto tra Stato e Chiesa a proposito della Libertas Ecclesiae. Ora i vari commentatori si possono pure stracciare le vesti, pubblicare su Avvenire i loro pianti e la loro delusione, ma ormai la frittata è fatta. Viene in mente la bella poesia che, alla scuola media, mi è stata fatta imparare. E se ne nota la drammatica attualità: «Or vedo». Ora, certo, ma prima? Siamo tra coloro che invocano i «segni dei tempi», ma sembriamo tutti ciechi di fronte alla sventura. L’ottimismo è di rigore, e quindi ora i pianti e i lai si alzano carichi di delusione, come se ci fosse stato un tradimento. Ma dove erano i nostri capi quando membri del governo e della maggioranza deridevano il «Dio, patria e famiglia»? Quando quel governo appoggiato da buona parte del clero inneggiava alla legge sulle unioni civili? Quando si è accettata la via italiana alla eutanasia? Quando cioè si è deciso di non porre il chiaro giudizio della Dottrina Sociale Cristiana come criterio di valutazione per quanto accadeva. Ho accettato la indicazione del Vescovo a proposito della Messa, perché era il Vescovo, e non perché era indicazione della CEI. Forse è giunto il momento di chiedere ai Vescovi stessi che si pongano a capo del cammino di riscossa del popolo cristiano a loro affidato, come fece, in tempi certamente più drammatici dei nostri, Karol Józef Wojtyła consacrando a Nowa Huta quella chiesa che il popolo costruì, senza il permesso, anzi con l’opposizione del potere. E se in questo tempo dopo la Pasqua (che non abbiamo potuto celebrare con il nostro popolo) la liturgia ci mostra san Pietro che gridava al potere di allora «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini», forse è giunto il tempo di ascoltarla «sine glossa». Per evitare che la «capinera» del Pascoli – immagine del nostro popolo – non trovi più il nido che l’accolga.

La quercia caduta - Giovanni Pascoli

Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo: era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera

che cerca il nido che non troverà.

E faccio mie le parole di s. Ambrogio: «E’ indegno di un imperatore rifiutare la libertà di parola, e indegno di un sacerdote tacere la propria opinione».

c.s. Don Gabriele Mangiarotti


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