Le forti preoccupazioni espresse da Ēlego sulla situazione contabile ed economica-finanziaria del nostro Stato ed al possibile ricorso ad un nuovo indebitamento non solo si sono palesate, ma son ancor più inquietanti. Dicembre 2020, governo e maggioranza indebitano il paese per 490 milioni di euro, con la rassicurazione che parte di questo indebitamento, con riferimento al debito Cargill di 150 milioni di euro, alla fine del 2021 sarebbe stato estinto e che la parte restante sarebbe servita da una parte a mettere in sicurezza il sistema bancario e dall’altra a supporto ed al rilancio dell’economia. A completare il quadro l’avvio delle riforme strutturali di cui il paese ha forte necessità. Dicembre 2021, i numeri sono evidenti, un disavanzo di bilancio insostenibile, non è stata presentata nemmeno una delle tanto decantate riforme, nessun sostegno all’economia, non si è fatto nulla per il rilancio del sistema economico. A tutto questo apprendiamo dalla proposta del Governo che si ricorre nuovamente ad ulteriore debito, interno o estero che sia, per ripagare il prestito Cargill, ma il governo, inoltre, rassicura che la parte rimanente del prestito sarà a favore del rilancio economico del paese; peccato che nella finanziaria manchi proprio la parte a supporto di questo rilancio. Così come ci rassicurano che il 2022 sarà l’anno delle riforme, peccato che gli strappi interni alla maggioranza (che pare non terminati) siano ormai evidenti e che in questo clima sarà ben difficile riuscire a portare avanti proposte idonee a cambiare rotta. A riprova ne è che quello presentato è un bilancio tecnico che non ha nulla di politico e/o progettuale; infatti non vi è una visione futura, così come mancano provvedimenti nei singoli comparti dell’economia e l’indebitamento andrà solo a coprire la spesa corrente. Noi di Ēlego siamo stanchi delle promesse e delle parole al vento, delle lotte politiche, vorremmo vedere un cambio di rotta. Sappiamo bene che il momento è difficilissimo, che la crisi pandemica ci sta riportando nell’incertezza e di nuovo alle chiusure, senza parlare del green pass cha da strumento di protezione e diventato mezzo di coercizione. L’incertezza, continuiamo a ripeterlo, deriva dalla mancanza di trasparenza del governo, siamo passati dal liberi tutti a nuove limitazioni che hanno contraccolpi economici e psicologici e quindi sociali che ci porteremo avanti per anni. Non vogliamo entrare nel merito green pass sì o no, per Ēlego la vaccinazione rimane il primo strumento di prevenzione alla malattia da covid-19 nella sua forma più grave, ma ci chiediamo perché, sull’onda delle notizie esterne e forti dell’esperienza dello scorso anno, non sia stato previsto un piano di emergenza che prevedesse vari step. Ci chiediamo ancora perché non sia pervenuta la relazione dello Spallanzani, avendo così a disposizione i dati necessari su cui basare le linee future. Ad oggi sono 862 le persone colpite dal Covid e questo dimostra la scarsa programmazione in materia e l’urgenza di effettuare la terza dose celermente ne è la conferma. E’ ovvio che il governo di San Marino ricalchi il tracciato italiano, ma lo ha fatto senza avere un piano ben preciso. Noi di Ēlego auguriamo che le regole siano uguali per tutti, in quanto ciò che è accaduto in Consiglio Grande e Generale è di grande rilievo e gravità. Non è pensabile che si possa sedere in Consiglio o in altri Organismi Istituzionali senza Green Pass o senza tampone, mentre si impone ad altri adempimenti per la loro salute. Lo slogan della campagna vaccinale anti Covid-19 recita: “Il mio bene x la salute di tutti”. Pertanto a quanto pare l’Esecutivo predica bene, ma razzola male … Il governo continua la sua avventura con la ricerca affannosa di denari e lo fa attraverso l’indebitamento ed alcune entrate (tipo aumento delle utenze) a carico dei cittadini per affrontare la spesa corrente e non si rende conto che in questa fase ha una duplice responsabilità: una sul versante sanitario e sull‘emergenza Covid-19; l’altra prevedere provvedimenti urgenti per scongiurare la crisi finanziaria ed economia, altrimenti il Paese rischia il default!
Ēlego