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"È veramente questo il momento opportuno di accorpare due plessi?", la nota stampa di un gruppo di genitori a sostegno della Scuola Elementare di Città

28 apr 2021
"È veramente questo il momento opportuno di accorpare due plessi?", la nota stampa di un gruppo di genitori a sostegno della Scuola Elementare di Città

A seguito del comunicato stampa dell’Istituto Musicale Sammarinese del 23 Aprile u.s., come gruppo di genitori promotori di una raccolta di firme a sostegno della Scuola Elementare di Città, ci preme sottolineare che siamo, noi per primi, assolutamente consapevoli dell’importanza educativa, sociale e didattica dell’IMS. Molti dei nostri figli ne frequentano le attività, conosciamo quindi bene il valore dei docenti e della formazione musicale e culturale che questi offrono ai bambini di tutto il territorio. Siamo altresì consapevoli della necessità ed urgenza per l’IMS di trovare una sede adeguata in cui poter lavorare, senza dover più dislocare i vari progetti o dividere gli spazi con altri, come sta succedendo con la Scuola Superiore ormai da molti anni. La lettera di cui siamo firmatari chiede alla Reggenza e alle autorità preposte un’ulteriore valutazione e non vuole in alcun modo contrapporsi alle esigenze legittime dell’IMS, o tantomeno, e ne approfittiamo per sottolinearlo, svalutare l’importanza e il valore della Scuola Elementare con sede a Murata. Sul valore territoriale, storico e sociale della Scuola di Città, è già stato scritto nei giorni scorsi da importanti personalità del nostro Paese, e siamo convinti assertori di quanto espresso in quegli autorevoli appelli; ci preme qui soffermarci su un ulteriore aspetto delle conseguenze della decisione presa dalla Segreteria di Stato all’Istruzione. È veramente questo il momento opportuno di accorpare due plessi? In questo anno e mezzo di pandemia, i bambini sono la categoria che più ha sofferto, soprattutto sul piano psicologico, le restrizioni a cui siamo stati costretti. È veramente questo il momento di dover costringere i nostri bambini ad un ulteriore cambiamento? In quest’ultimo anno ogni plesso è stato obbligato a stravolgere la sua didattica per poter permettere alla scuola di rimanere aperta, sfruttando tutti gli spazi per garantire il giusto distanziamento. Dovendo accorpare la popolazione scolastica di due plessi ci ritroveremo con classi fin troppo affollate, spazi comuni, come refettorio e palestra, che non sarebbero più in grado di garantire la conformità alle norme adottate per combattere la pandemia. Crediamo infatti che nonostante le vaccinazioni, effettuate sulla popolazione e in particolare sul personale scolastico, anche il prossimo settembre saremo costretti a seguire le misure di distanziamento già adottate da settembre scorso. La scuola di Città è inoltre una delle poche sul territorio che permette di essere raggiunta a piedi, in molti casi anche senza l’accompagnamento dei genitori. Questa peculiarità ha consentito, come siamo stati invitati a fare direttamente dalle istituzioni, di evitare l’uso dei mezzi pubblici, riconosciuti ambienti ideali per la trasmissione del virus. Infine ci sembra importante soffermarci sul problema del calo demografico, che non riguarda solo il castello di Città ma tutto il Paese. La decisione di accorpare le classi da territori diversi in un’unica sede andrebbe quindi discussa e ragionata, coinvolgendo le parti interessate, non solo sulla base dei numeri di oggi, ma cercando di valutare quanto sta accadendo nei vari Castelli. Ogni scuola ha una sua storia e riveste un ruolo sociale importante per il territorio di appartenenza; prima di decidere della sua chiusura sarebbe auspicabile coinvolgere la Direzione scolastica, il corpo docente e soprattutto la popolazione per giungere ad un provvedimento condiviso e rispettoso delle diverse istanze.

c.s. Genitori promotori raccolta di firme a sostegno della Scuola Elementare di Città




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