L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato nella giornata di ieri, mercoledì 30, numerose risoluzioni frutto di un articolato ed approfondito lavoro rispetto ad un tema emergenziale e prioritario ovvero quello del riscaldamento globale ed i suoi effetti sull’uomo. Sono quindi stati discussi ed approvate delle raccomandazioni sulla crisi climatica e lo stato di diritto, sull’ambiente ed i diritti umani a riguardo del diritto ad un ambiente sicuro, sano e sostenibile, sulla lotta contro le disuguaglianze, sugli effetti del clima rispetto alle migrazioni, e sulle politiche della ricerca scientifica e la protezione dell’ambiente. Incentrato su questo temi anche l’intervento del Presidente della Repubblica di Ungheria János Áder che ha ricordato i risultati raggiunti dal suo paese e le future sfide della comunità internazionale per evitare di mettere a rischio la continuazione della vita stessa sul pianeta terra. Questa mattina è stato invece affrontata la situazione dell’Afghanistan in particolare rispetto alle conseguenze per l’Europa e per la regione, mettendo al centro gli aiuti umanitari, il rispetto dei diritti umani ed in particolare quelli delle donne, tenendo conto sia della necessità di dover discutere di tali necessità con i talebani, sia della necessità di non concedere uno status di riconoscimento nelle istituzioni internazionali finché non si verificano condizioni minime di democrazia e diritti. È stata poi la volta dell’intervento in presenza del Vice Primo Ministro con delega agli affari europei della Repubblica della Macedonia del Nord, Nikola Dimitrov, che ha lamentato lo stato di sospensione della richiesta di adesione del suo paese all’Unione Europea. Essa è stata inoltrata prima della Croazia eppure quest’ultima ha concluso il percorso 8 anni fa, mentre la Macedonia del Nord deve ancora iniziarlo. Dimitrov ha concluso l’intervento esprimendo la preoccupazione che se i popoli dei Balcani perdono la fiducia di un futuro assieme in Europa, l’Europa rischia di perdere questa regione ed esprimendo l’auspicio per il prossimo summit in Slovenia che giunga un forte segnale contro questa deriva da parte dei leader europei. Tale auspicio è stato rilanciato da molti interventi in plenaria. Un altro dibattito di attualità è stato dedicato al ruolo che il Consiglio d’Europa può avere rispetto ai balcani occidentali tenendo conto delle sfide democratiche e delle aspirazioni europee di quella zona. Per ultimi sono stati affrontati altri due risoluzioni con procedura d’urgenza ovvero l’accresciuta pressione migratoria ai confini di Lituania, Lettonia e Polonia proveniente dalla Bielorussia ed il secondo protocollo addizionale alla Convenzione sul Cybercrimine.
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